Sant’Anastasia, 17 aprile – Presentazioni di libri, eventi culturali, omaggi enogastronomici, manifestazioni sportive dedicate e molto altro: Sant’Anastasia sarà passaggio di tappa, la sesta, del Giro d’italia: la Corsa Rosa attraverserà le strade del centro cittadino giovedì 11 maggio e, grazie alla convenzione con la Città Metropolitana di Napoli che il sindaco Carmine Esposito ha siglato a marzo scorso, l’evento sportivo di prestigio internazionale diviene anche occasione di promozione del territorio e delle sue eccellenze. Sono molti i ristoratori anastasiani, e non solo, che hanno omaggiato il Giro d’Italia e che domattina, martedì 18 aprile, presenteranno in piazza Siano le proprie creazioni per la Corsa Rosa, in un piccolo viaggio tra le tradizioni.
«Siamo onorati di poter valorizzare il lavoro di chef, ristoratori, artigiani e imprenditori anastasiani in una cornice così importante come quella delle iniziative per il Giro d’Italia, in convenzione con la Città Metropolitana di Napoli – dice l’assessore Veria Giordano (Cultura e Turismo). Dedicare una propria creazione alla Corsa Rosa non è solo
promozione della propria attività, ma un regalo al territorio, un’attenzione, una cura preziosa. E devo dire che tutti hanno fatto molto onore a Sant’Anastasia».
«La tradizione gastronomica anastasiana è essa stessa un’eccellenza – dice il sindaco di Sant’Anastasia, Carmine Esposito – ed i piatti, le creazioni, realizzati dai nostri concittadini in occasione del Giro d’Italia non fanno eccezione. Valorizzare il territorio, anche attraverso una vetrina internazionale come la corsa rosa, è parte della convenzione che abbiamo siglato con la Città Metropolitana».
Ecco le attività anastasiane che hanno previsto un particolare piatto, un cocktail o una «chicca» in onore del giro.
Non può mancare la tradizione, soprattutto se si parla di «’E Curti», di Enzo e Sofia D’Alessandro. E in questo caso il piatto che omaggia la Corsa Rosa è un antipasto: un calamaretto rosa ripieno di tentacoli dello stesso, di mozzarella di latte vaccino, ricotta di fuscella, pomodorini del piennolo.
Il ristorante «Donna Giulia» di Carmine Leonessa ha invece proposto, in onore del Giro, un primo piatto «rosa» con profumi e sapori mediterranei: «Gnocchi di barbabietola con gamberi rosa del mediterraneo, fonduta di mozzarella di bufala campana al profumo di limoni di Sorrento».
Per «Ristorame» di Domenico Esposito, la scelta è un secondo piatto, ad omaggiare la pietanza più famosa della cucina tipica anastasiana: il capretto, naturalmente. Ed ecco il «Carrè di capretto con crema di patata e barbabietola, piselli, crema di pecorino e pomodorino del piennolo». Un ruoto anastasiano rivisitato in chiave moderna.
Come in un menu ideale, e senza che i ristoratori si siano confrontati, il menu ideale anastasiano per Il Giro d’Italia, si chiude con un dolce, ed è quello di Salvatore Piccolo, chef di Locanda Mariacarolì che ha modificato una sua nota creazione, la «crisommola»: il suo dessert che ricrea la forma dell’albicocca pellecchiella, con una mousse di formaggio di bufala dei Monti Lattari e panna montata, con all’interno un inserto di confettura di sua produzione, ha «vestito» una glassa a specchio tutta rosa.
Ma c’è molto altro «rosa» in città:
Ad esempio, Umberto Pignatiello della cioccolateria Theobroma, ha realizzato una pralina a forma di vesuvio con colata lavica che si presenta con un doppio strato di cioccolato: quello esterno di colore rosa, per omaggiare gli atleti del Giro, quello interno è nero, un fondente monorigine che ancora conserva le varietà pure ancestrali del cacao. Il ripieno è una gelatina alcoolica di albicocca pellecchiella.
Se poi ci si volesse concedere un ulteriore peccato di gola, una sfogliatella riccia per esempio, c’è quella della pasticceria di Palazzo Dominici di Antonio Cennamo e Angelo Borrelli: semola, ricotta di fuscella, zucchero, pasta d’arancio candita, cannella ed uova.
Ovviamente, per l’occasione, tutta rosa.
Un elenco di prelibatezze nel quale non poteva mancare un cocktail, e difatti c’è anche quello:
si chiama «L’Anastasiano Rosa» ed è una creazione del bar «fuoridalcomune» di Franco Busiello: a base di frutta,
con mela annurca, melograno e una nota frizzante. Non c’è nemmeno da dirlo: è rosa.
Per l’occasione, anche «Cantine Olivella» di Ciro Giordano e Andrea Cozzolino ha optato per una nota pink nel vestire il suo Katà:
catalanesca del Monte Somma Igp, prodotto da uve in purezza coltivate alle pendici del Monte Somma, nella zona vitivinicola più antica del Vesuvio.