Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dei Trasporti, si schiera con il generale Vannacci. Questo ha scritto un libro controverso, Il mondo al contrario. Il ministro della Difesa Crosetto lo ha criticato duramente. Salvini invece lo vuole leggere prima di giudicare. Oggi ha parlato al telefono con Vannacci in modo cordiale.
Il libro di Vannacci è un attacco alle minoranze: Lgbt, migranti, ambientalisti, femministe. Salvini non commenta i contenuti, ma li paragona a quelli di Che Guevara. Dice di essere curioso e di aver letto il Manuale del guerrigliero quando era al liceo.
Salvini elogia il generale per il suo servizio nell’esercito. Dice che ha fatto missioni pericolose e ha denunciato l’uranio impoverito. Lo difende dal Grande fratello che vorrebbe censurare i suoi pensieri. Sostiene che Vannacci ha il diritto e il dovere di scrivere quello che vuole.
Salvini attacca i giornalisti di sinistra che hanno condannato il libro senza averlo letto. Li accusa di voler bruciare Vannacci come Giordano Bruno o costringerlo a ritrattare come Galileo. Dice che prima di chiedere l’abiura, è giusto capire di cosa si sta parlando.
Il ministro Salvini si mostra aperto al dialogo con il generale Vannacci, ma non con i suoi avversari politici e mediatici. Usa il libro del generale come pretesto per attaccare la sinistra e difendere la libertà di espressione. Non entra nel merito delle tesi del libro, che sono fortemente discriminatorie e violente.
Si limita a fare dei paragoni storici poco pertinenti e a lodare il generale per il suo passato militare. Non spiega perché il libro sia importante o interessante per lui e per il suo elettorato. Si limita a dire che è curioso e che vuole leggerlo. In questo modo, cerca di guadagnare simpatia e consenso tra i lettori del libro, senza esporsi troppo sulle sue idee.