«Costa di più non fare il ponte sullo stretto che farlo. Nel corso di questi cinque anni far partire il cantiere è uno dei miei obiettivi e creerebbe oltre 100mila posti di lavoro».
Questa il sunto del nuovo ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile Matteo Salvini,durante le registrazioni di “porta a porta” che andrà in scena questa sera.
«Il trasbordo via traghetto, oltre a inquinamento e perdita di tempo, in un anno costa a siciliani e calabresi più del ponte», dichiara Salvini, aggiungendo: «Il ponte è solo una parte, perché serve l’alta velocità in Sicilia e la Salerno-Reggio Calabria». L’intenzione è ribadita anche nel comunicato stampa ufficiale del vicepremier: «Dell’attraversamento dello Stretto di Messina si parla da decenni, e dal 1981 sono stati spesi centinaia di milioni di euro di denaro pubblico senza aver concluso nulla. La prossima legislatura potrà e dovrà essere, dopo quarant’anni di parole, quella che passerà finalmente ai fatti, unendo Sicilia e Calabria, creando lavoro vero e inquinando di meno».
Il segretario della Lega, poi torna su uno dei suoi cavalli di battaglia, quello degli sbarchi di migranti facilitati dalle Ong: «Torneremo a far rispettare i confini», dichiara il leader del Carroccio. «Non è pensabile che le navi di tutto il mondo agiscano in tutto il mondo e poi arrivino unicamente in Italia. Onori ed oneri vanno condivisi» ha aggiunto. In che modo andrebbe gestito tutto ciò? Salvini è pragmatico: «Se c’è una nave norvegese si fa un colpo di telefono in Norvegia, se c’è una nave tedesca si fa un colpo di telefono a Berlino».