Salvini attacca i rom: «Siete dei ladri». La risposta social «Questo è un regime»

19 Giugno 2019 - 17:59

Salvini attacca i rom: «Siete dei ladri». La risposta social «Questo è un regime»

“Questa maledetta ladra in carcere per trent’anni, messa in condizione di non avere più figli, e i suoi poveri bimbi dati in adozione a famiglie perbene. Punto”.
Critiche sui social per un tweet di Matteo Salvini a commento di un articolo dedicato alla storia di una donna rom. Ma il tweet che evoca la sterilizzazione in carcere ha un effetto boomerang per il leader leghista.

Numerosi i commenti di chi rinfaccia a Salvini di prendersela con una rom lui che non ha mai voluto dire che fine abbiano fatto i 49 milioni di euro di contributi elettorali truffati dalla Lega. Non mancano i post a sostegno dell’attacco alla donna. “Hai ragione capitano, i LADRI dovrebbero stare TUTTI in galera, anche quelli che hanno rubato milioni di euro!” Afferma Pietro Ingargiola.

La reazione del web

Reagisce il mondo della politica e della società civile. Per il deputato dem Emanuele Fiano: “la giustizia non è la barbarie. Condannare, applicare le pene senza sconti, prevenire e reprimere il crimine, non possono voler dire, in Democrazia, oltrepassare il limite della civiltà, come fa Salvini prevedendo la sterilizzazione di questa persona. Non siamo usciti dal Medioevo per tornarci con la felpa”.

Per il leader della comunità rom Santino Spinelli: “il linguaggio adottato dal Ministro è più confacente a un regime dittatoriale che a un sistema democratico dove vige lo stato di diritto. È terribile ascoltare queste parole poiché la sterilizzazione veniva praticata dai nazisti. Per un popolo che ha subito il genocidio da parte dei nazifascisti e che non è riconosciuto ufficialmente nella Giornata della Memoria, è davvero insopportabile”.

“Un conto – aggiunge Spinelli – è punire chi commette un reato secondo il codice penale, ben altro conto è aggiungere un surplus di pena solo perché si tratta di una persona rom. Il ministro dovrebbe occuparsi della grande evasione fiscale, delle grandi mafie e della grande corruzione che sottraggono grandi risorse allo  Stato più che fare una continua campagna elettorale su donne e bambini inermi”.

“Quindici anni fa – conclude – queste dichiarazioni avrebbero comportato la rimozione immediata dall’incarico. Oggi si sta creando un clima pericolosissimo e questa deriva va fermata in tempo. Perché le istituzioni nazionali ed internazionali non intervengono? Il silenzio è connivenza”.

Fonte: La Repubblica