Il Consiglio di amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco dopo che, il 21 aprile, il Comitato prezzi e rimborsi della stessa Aifa aveva dato via libera alla
decisione di rendere gratuito l’anticoncezionale orale, con un costo totale per le casse dello Stato stimato in circa 140 milioni di euro l’anno, ha infatti deciso di
non pronunciarsi sulla questione chiedendo ulteriori approfondimenti. Decisione che aveva destato immediate polemiche. La fumata nera è
giunta al termine della riunione del Cda che, “preso atto che le Commissioni consultive dell’Agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni
sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema sanitario nazionale nei
vari scenari di adozione della rimborsabilità – spiega l’Agenzia – ha rilevato che non sussistono gli elementi essenziali per deliberare”. Prevedere la gratuità della pillola, ad esempio, per
tutte le donne in età fertile, oppure per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino a 19/26 anni come avviene in
alcuni Paesi europei e nelle sei Regioni italiane che offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale. Come di consueto, però, il Cda afferma di essere “pronto a svolgere il suo
ruolo e a esprimere compiutamente il suo parere non appena disporrà dell’adeguata istruttoria richiesta alle Commissioni consultive”.
Tra i nettamente contrari c’è Pro Vita & Famiglia, che parla di una eventualità “grave e pericolosa”. Anche per Moige-Movimento Italiano Genitori si tratta di un
progetto da bocciare affermando che l’Aifa “discrimina chi fa i figli”. Diversa la posizione del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici
Chirurghi e degli Odontoiatri Filippo Anelli che, dopo l’ok del Comitati prezzi e rimborsi, aveva parlato di “un provvedimento condivisibile, che riduce le
ineguaglianze e rende le donne uguali davanti alla salute”.
Inoltre, con queste indicazioni, il Consiglio si impegna ad attivare un tavolo di concertazione con i
ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni. Di fatto già in vigore in alcune Regioni come Puglia, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Provincia
autonoma di Trento, mentre nel Lazio il provvedimento era stato annunciato dalla giunta Zingaretti, la gratuità della pillola anticoncezionale è da tempo al
centro del dibattito politico e sociale con posizioni spesso contrapposte. I contrari giudicano infatti tale progetto in controtendenza rispetto alle intenzioni del governo di impiegare i pochi fondi a disposizione per dare impulso alla natalità. Fonte tgcom24.