Salento da ricchi, prezzi boom e proteste dei residenti

7 Agosto 2025 - 19:19

Salento da ricchi, prezzi boom e proteste dei residenti

Anche senza essere in ferie, chi vive in Salento si ritrova a fare i conti con i prezzi da alta stagione. Il turismo di massa continua a spingere verso l’alto il costo della vita, mentre i residenti si ritrovano spesso a stringere la cinghia per riuscire a far quadrare i conti.

Basta sedersi al bar o al lido per accorgersene: anche una frisella semplice, condita solo con olio e pomodoro, può costare fino a 8 euro. Se si aggiungono tonno, mozzarella, melanzane e qualche pomodoro in più, il prezzo raddoppia in un attimo. E il fenomeno non è isolato: anche una puccia ben farcita può facilmente superare i 14 euro in diversi stabilimenti balneari della zona.

Neanche lo street food è più quello di una volta. Alle sagre estive, un tempo occasione per mangiare con poco, oggi un bicchiere di vino o un cartoccio di patatine può costare anche 5 euro. Una cena all’apparenza “leggera” può arrivare così a 30 euro a testa, una spesa che, moltiplicata per una settimana, supera abbondantemente i 200 euro a persona.

E la pizza, un tempo considerata un pasto economico, non è più un’alternativa sicura: molti locali hanno aumentato i prezzi di 1 o 2 euro rispetto all’estate scorsa, e anche una semplice margherita può avvicinarsi agli 8 euro. Perfino una bottiglia d’acqua frizzante da 75 centilitri supera spesso i 3 euro, lasciando l’amaro in bocca a chi sperava in una cena economica.

Anche l’aperitivo, simbolo estivo per eccellenza, sta diventando un lusso che non tutti possono permettersi con leggerezza. I cocktail, spesso serviti in location curate e con musica selezionata, partono da 10 euro e in molti casi arrivano fino a 14.

Per contenere le spese, sempre più persone scelgono di concedersi questo sfizio solo una o due volte a settimana, trasformando un’abitudine in un’eccezione.

Ma i rincari non si fermano al cibo e al bere. Anche una semplice giornata al mare può incidere pesantemente sul bilancio delle vacanze. In alcune strutture, ombrellone e due lettini arrivano a costare fino a 100 euro, mentre in altre si parte da cifre comunque elevate, intorno agli 80 euro.

Una volta era possibile risparmiare cambiando versante della costa, scegliendo località meno battute o più “selvagge”, ma oggi la situazione si è uniformata e anche le zone un tempo più economiche hanno visto lievitare i prezzi, in certi casi anche di 10 euro rispetto all’anno scorso.

Il problema non riguarda solo ciò che si consuma, ma anche i servizi. Trovare parcheggio in località molto frequentate è diventato un vero incubo, e non solo per la mancanza di posti liberi. In molti casi, i parcheggi “improvvisati” vicino ai lidi più affollati applicano tariffe che arrivano fino a 5 o 6 euro l’ora, rendendo ancora più onerosa la giornata al mare.

E la sera, se da un lato il traffico diminuisce, dall’altro emergono nuovi disagi: in occasione di feste popolari o sagre, alcune strade vengono transennate e trasformate in aree di parcheggio a pagamento obbligatorio. Questo ha scatenato forti malumori sui social, dove in tanti criticano l’idea di dover pagare anche solo per accedere a eventi di paese.

Per evitare spese e stress, molti turisti cambiano strategia: sveglia all’alba per raggiungere le spiagge libere prima delle 8, oppure partenza anticipata prima che scattino i controlli sui parcheggi. Altri invece preferiscono destinazioni meno affollate o si rifugiano nell’entroterra, dove i costi sono più contenuti e l’esperienza resta autentica.

La vita notturna, almeno per ora, tiene botta. I prezzi delle discoteche sono rimasti stabili rispetto alle scorse estati, con ingressi che vanno dai 15 ai 30 euro, salvo eventi speciali dove si può arrivare anche a 60. Tuttavia, se si considera una settimana dedicata alla movida, tra biglietti, drink e trasporti, si arriva facilmente a superare i 100 euro.

Insomma, il Salento non è più la meta economica di una volta. Quella che fino a pochi anni fa era vista come un’opzione last-minute conveniente, oggi rischia di diventare una destinazione d’élite, dove anche le abitudini più semplici richiedono un budget sempre più alto.

Per molti, l’unica vera alternativa è guardare altrove. E c’è chi, senza troppi rimpianti, sceglie una vacanza all’estero, dove con meno soldi si vive di più – drink incluso.

fonte repubblica

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