Sabina Began ‘l’ape regina dei party di Berlusconi’ piange e sviene a Belve: “Nessun uomo dopo Berlusconi”. La trappola erotica per Italo Bocchino

28 Maggio 2021 - 20:16

Sabina Began ‘l’ape regina dei party di Berlusconi’ piange e sviene a Belve: “Nessun uomo dopo Berlusconi”. La trappola erotica per Italo Bocchino

Sabina Began a Belve: “Nessun uomo dopo Berlusconi”. La trappola erotica per Italo Bocchino

 

“Dopo Berlusconi non ho avuto nessun altro uomo”. Lo ha detto Sabina Began in un’intervista rilasciata a

Belve, la trasmissione di Francesca Fagnani che va in onda il venerdì in seconda serata. Le anticipazioni

dell’intervista che sarà messa in onda questa sera, 28 maggio, alle 22.55 sono stati piuttosto dirompenti.

La cosiddetta “Ape Regina” ha parlato a ruota libera della sua giovinezza tra roga, violenza del padre,

narcotrafficanti, la conversione all’Islam e l’ossessione per Silvio Berlusconi.

“Non ho mai avuto un uomo dopo Silvio” confessa durante il colloqui con Francesca Fagnani, rivelando che il legame con il leader di Forza Italia è rimasto intatto in tutti questi anni. Ricordando quegli anni, secondo quanto anticipato, la Sabina Began sarebbe scoppiata in lacrime dicendo che se incontrasse oggi l’ex premier lo abbraccerebbe. A quel punto la donna è stata scossa da una serie di singhiozzi ed è quasi svenuta in studio non riuscendo a parlare per alcuni secondi. “E’ il pensiero di Berlusconi a farti stare così male”, chiede la Fagnani con lei che fa sì con la testa.

Ma durante l’intervista l’Ape Regina dei party di Arcore fa anche un’altra rivelazione legata a Italo Bocchino,

allora uno degli oppositori interni del Cavaliere al tempo molto vicino a Gianfranco Fini. “Adesso lo possiamo

dire, è passato tanto tempo. Allora Bocchino era un grandissimo oppositore di Berlusconi. Lei, bellissima donna,

lo ha in qualche modo attirato in un flirt e poi, quando lui c’è caduto con tutte le scarpe, lei ha rivelato una serie

di particolari compromettenti, imbarazzanti. È stato un trappolone?”, chiede la Fagnani. “Sì, assolutamente.

Perché questo – ha spiegato – abbaiava come un cane addosso a Silvio. Io non ce la facevo più. Neanche Silvio ce

la faceva più. Allora me l’hanno presentato e ho detto ‘bene!’. Sono andata da Silvio e ho detto: ‘Senti, c’è questo qua,

capito?’. Ci siamo guardati… e vai”. Insomma un trappolone erotico.

Sabina Began si pente delle cene organizzate ad Arcore e in lacrime chiede il perdono a Dio

Sabina Began, nota come l’ape regina delle 27 cene con escort organizzate a Palazzo Grazioli, Arcore e Villa Certosa, ha ceduto alle lacrime nell’aula del Tribunale di Bari, dove si è tenuta l’ultima udienza del processo Escort per cui lei e altre 5 persone sono accusate di aver organizzato cene durante le quali le ragazze sarebbero state costrette a prostituirsi. E’ di dominio pubblico la passione che legava Sabina Began a Silvio Berlusconi, ma, secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, la donna avrebbe spontaneamente ammesso: Ho amato tanto Berlusconi, ho organizzato tante cene, l’ho fatto per lui perché diceva che aveva bisogno di loro. Volevo compiacerlo. Oggi mi pento e chiedo a Dio di perdonarmi. Quando si ama una persona gli si dedica la vita. Io volevo difendere il presidente. Ho anche dichiarato che facevo i bunga bunga ma tutti sanno che non era vero. Io lavoravo, non avevo bisogno di fare prostituire ragazze per guadagnare.

La condanna a 3 anni di reclusione

Sabina Began, in attesa della sentenza finale, rischia fino a 3 anni di reclusione, dopo un processo durato ben due anni, composta da più di 20 udienze dove sono state interrogate moltissime ragazze che hanno partecipato negli anni alle cene sopracitate.

In tribunale erano presenti, ovviamente, anche i difensori della Began, dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini e di Massimiliano Verdoscia, accusati di associazione a delinquere, si è discusso sulla natura di queste cene per capire se le ragazze fossero costrette a prostituirsi o se si trattasse di feste particolarmente spinte, ma libere.

La difesa di Tarantini

Nicola Quaranta, difensore di Tarantini, in aula ha dichiarato:

Questo processo è basato su suggestioni e pregiudizi, legati fondamentalmente a due parole: Berlusconi e sesso. Chi è stato sfruttato in questa vicenda è Tarantini, che dovrebbe essere parte civile in questo processo. Da questa storia Patrizia D’Addario ha avuto un grande vantaggio e oggi viene a chiedere i danni a Tarantini.

La escort, infatti, ha richiesto un milione di euro di danni; non resta che attendere la sentenza per scoprire il destino di Tarantini e Began.

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