Napoli, 25 novembre – Alle 20,14 si è alzato “il sipario” sulla 287 ° stagione lirica e di balletto del Massimo napoletano. L’opera prescelta per l’inaugurazione è stata Rusalka, titolo che mancava dal cartellone del lirico dal 2013.
La serata è stata decisamente sotto tono, ma questo si era capito già da qualche giorno prima dell’evento, perché al contrario degli anni passati la stampa cittadina ma anche il tg3 Campania non hanno dato nessun risalto all’evento.
A ricordare tuttavia, che comunque si trattava della serata inaugurale della nuova stagione del teatro più antico e bello d ‘Europa c’erano, in piazza Trieste e Trento, i camion della RAI che avrebbe dovuto mandare in onda, sebbene in differita di un’ora, l’opera di Antonin Dvorak, insieme ai tanti disegni in versione street art sui pavimenti delle piazze cittadine raffiguranti Rusalka in versione sirenetta. A contribuire ad un’atmosfera non festosa, anche la mancata accensione dei fari del teatro che illuminano i portici, nessun red carpet è stato previsto ne tanto meno nessun
fiore ad addobbare la hall. Nemmeno i soliti gruppetti di curiosi e contestatori si sono radunati innanzi al San Carlo. La loro presenza sarebbe stata sprecata dal momento che non c ‘erano né vip né tanto meno politici di livello nazionale. Unica presenza politica Vincenzo De Luca governatore della Regione Campania. Il sindaco Gaetano Manfredi presidente della Fondazione Teatro San Carlo per il secondo anno è stato assente, ma questa volta più che giustificato essendo impegnato a Torino per l’ elezione della nuova carica.
Pertanto, non essendoci autorità non c’erano nemmeno i carabinieri in alta uniforme che con la loro presenza negli anni precedenti hanno sempre contribuito a dare il tono della solennità della serata. Nonostante il “quadro” descritto non proprio molto esaltante all’ingresso del Teatro ad accogliere il pubblico degli abbonati e degli habituées c’era Emmanuela Spedaliere, direttrice generale con delega al Marketing e Educational, elegantissima come sempre in lungo blu.
Tra i tantissimi amici intervenuti all’ingresso sono riuscito a vedere: Gaetano Borrelli, Giuliano e Roberta Buccino Grimaldi, Francesco e Bitti Tommasini, Carla Mazzola Turco, Grazia e Piera Leonetti, Tullia Imperiali di Francavilla, Januaria Piromallo, Francesco ed Isabella Santoni, Massimo e Paola Tucci, Teresa e Francesco Naldi, Diego ed Amelia Pacella, Iliana Grimaldi, Nanna
Molis, Giusi e Gigliola Ferrazzano, ed ancora Cinzia Rossi, Lilly Leone, Anna Manna, Gigi Mingione, le giornaliste Anna Paola Merone, Donatella Longobardi, Titta Fiore e Maria Teresa Ferrari. La sala come sempre , sebbene come da anni è sempre spoglia di un fiore, in queste analoghe circostanze, appariva in tutto il suo splendore e a contribuire a tanta bellezza sicuramente anche l’eleganza del pubblico napoletano che nonostante la serata fosse in tono minore non ha voluto per nessuna ragione non essere adeguato all’ evento. Elegantissime erano Alessandra Improta,
Momina Condorelli , Bianca Bonaduce, Maria Beato, Francesca Frendo, Carla Travierso, Rossella Ferraro, MariaGrazia Greco, Cristina Sersale, Mariolina Farina, Paola Abbamonte, Anna Sommella, Sveva De Bernardo, Claudia Consiglio, Francesca Lentini. Nel primo intervallo sia il foyer degli specchi sia quello nuovo, cioè il salone circolare realizzato quindici anni fa sotto la platea del teatro e che si può accedere anche direttamente da piazza Trieste e Trento, si sono entrambi riempiti dove ho notato anche la presenza di molti stranieri venuti per l’occasione. Ovviamente la
stragrande maggioranza era composta da napoletani e fra i tantissimi amici presenti sono riuscito a vedere: Peppe e Paola Signoriello, Alberto Signorini e signora, Paola Maione, Mariella Mucci, Luciano e Silvana Schifone, Luigi Grispello, Maria Laura Simeone, Aldo Carnevale ed Annamaria Braschi, Loredana Mazza, Gabor Szaniszlo e Roberta Bacarelli, Antonio ed Annamaria Bassolino, Giovanna Carrillo, Enzo e Laura D’Errico, Massimo ed Olimpia Moschini, Mario ed Anna Pagliari, Isapaola Mazio, Gino Masolini ed Elisabeth Thum, Giuseppe Di Pasquale, Alessio Visone. Tra i
primi giudizi che ho iniziato a sentire la maggior parte erano positivi sullo spettacolo anche se non ritenuto adeguato ad una inaugurazione di stagione. Infatti per molti il insuccesso della serata era dovuto proprio a Rusalka nonché ad una data troppo prematura. Il pubblico del San Carlo si sa è tradizionalista e preferisce quando la stagione si apre nella prima decade di dicembre. Molti ricordavano ancora quella del 11 dicembre del 1984, esattamente 40 anni fa, quando il sipario si alzò sul Macbeth diretto da Riccardo Muti . Altri tempi, altre storie ma anche nuovi problemi futuri
poiché a marzo prossimo scadrà il mandato del sovrintendente Stephane Lissner e non essendo stato nominato il successore la prossima stagione è incerta. Si sa che per avere grandi voci, come siamo stati abituati in questi ultimi anni, bisogna ingaggiarli in largo anticipo. Purtroppo questo non sta avvenendo. Anche nel secondo intervallo i giudizi sono stati confermati sul gradimento dello spettacolo grazie anche alle splendide voci di Asmik Grigorian, Adam Smith, Anita Rachvelishvili, Ekaterina Gubanova, Gabor Bretz e Peter Hoare. Su e giù per i foyer del teatro, anche
questa volta, sono riuscito a vedere: Maurizio ed Ada Maddaloni, Roberta Maione, Luigi Lavorgna, Paolo e Gabriella Manieri, Lidia De Simone, Enzo e Caterina Lanzotti, Maurizio e Stefania Muto, Marcello e Loredana Nocera , Ugo e Tiziana Malasomma, Francesco e Patrizia Curcio, Flavia Fumo, Dario e Gabriella Cecere, Pierfrancesco Peluso, Piero Renna, Alfredo Barone Lumaga,
Paolo Trapanese, Salvinio Sorrentino, Mario Rusciano, Carlo ed Enrica Ruosi, Federico e Chiara Tammaro, Maria D’Elia,Generoso Di Meo, Claudio e Teresa Lamberti, Simona Creazzola, Sisto e Daniela Sanseverino, Maria Rosaria Nessuno elegantissima con lustrini, piume e paillettes come si addice ad una serata importante e come si era raccomandata la direzione del teatro inviando una mail a tutti gli abbonati del turno e invitandolo ad attenersi al dress code indicato che prevedeva cravatta nera per i signori ed abito da sera per le signore.
A me lo spettacolo è piaciuto.