Una storia che ha quasi del grottesco quella che ha coinvolto un uomo di 42 anni reo di aver rubato una pianta di basilico.
A riportare la notizia è il quotidiano Il Piccolo. La vicenda risale all’anno scorso, ma solo poche ore fa il giudice si è pronunciato in merito. Ci troviamo a Trieste: l’uomo, un 42enne con precedenti penali, ha rubato una pianta di basilico da un cortile nella zona Giarizzole. Incastrato dalle telecamere, attraverso le quali le forze dell’ordine sono risalite alla sua identità, ha provveduto a restituire la refurtiva botanica e a risarcire il proprietario della pianta, ammettendo il gesto.
Il processo, però, è scattato comunque e l’accusa era alquanto grave. Furto in abitazione, che ai sensi dell’art.624 bis del c.p., prevede pene pesanti. La reclusione, infatti, può variare dai quattro ai sette anni, aumentabili fino a dieci in casi più gravi.
In primo grado il giudice aveva chiesto una condanna ad un anno e mezzo. All’ultimo grado di giudizio, invece, la condanna è stata abbassata a nove mesi di reclusione, che ora l’uomo dovrà scontare anche a causa dei suoi precedenti penali. Non è stato possibile infatti procedere con la pena sospesa, proprio per il passato già galeotto del 42enne.
Summus ius summa iniuria direbbero i latini, ovvero “la legge rigorosamente applicata è la massima ingiustizia” . E forse questo precetto sarebbe opportuno applicarlo anche per questo caso, che, una volta divenuto noto, ha suscitato numerose perplessità e polemiche da parte dei cittadini.
Fonte: tgcom24, Triestenews