Ruba cibo ma lo restituisce: “Ne avevo bisogno per la mia famiglia”

12 Maggio 2021 - 20:31

Ruba cibo ma lo restituisce: “Ne avevo bisogno per la mia famiglia”

Ieri mattina all’interno dei locali di Assogioca a piazza Mercato a Napoli, un uomo, si è introdotto all’interno dell’associazione di volontariato che da anni gestisce uno dei tanti

banchi alimentari che, in moltissimi casi, rappresentano l’unico argine tra la gente del territorio e la fame. L’uomo, un disoccupato di origine napoletana, ha tentato di portare via

due bottiglie d’olio dalle scorte accumulate dai volontari e che attendevano di essere distribuite. Scoperto da un giovane volontario, l’uomo ha tentato di giustificare il suo gesto ma

poi, messo di fronte alla gravità del fatto, ha ammesso il suo errore, chiedendo scusa e restituendo il maltolto. E’ l’ennesimo dramma causato dal Covid e dalla crisi economica.

L’uomo pentito, ha spiegato più volte di essere stato costretto a rubare per poter portare qualcosa da mangiare alla sua famiglia, ha commosso uno dei giovani che fa volontariato

nell’associaziine. La storia, per fortuna, ha un lieto fine.”Stavamo organizzando il nostro lavoro come facciamo ogni giorno – haraccontato il giovane volontario – quando ho

sentito alcuni rumori sospetti nell’altra stanza. Sono andato a controllare e ho trovato un uomo che rovistava tra le provviste e cercava di allontanarsi con alcuni generi alimentari.

L’ho fermato – continua il volontario di Assogioca – e gli ho spiegato che anche in una situazione di crisi non si può e non si deve rubare. Dopo un breve battibecco l’uomo si è

reso conto del suo errore e ha chiesto scusa, chiedendoci di comprendere un gesto dettato dal bisogno di portare qualcosa a casa per la sua famiglia”. Poi la bella conclusione di una

storia che: “Abbiamo parlato con l’uomo che si è introdotto nell’associazione e gli abbiamo spiegato che non è necessario rubare – continua il volontario – e che nei limiti delle nostre

possibilità aiutiamo chiunque abbia bisogno di una mano. Mi è sembrato veramente pentito del suo gesto e, del resto, in un momento così difficile non si può infierire su una persona che

manifesta una difficoltà così evidente. Potevamo denunciarlo, abbiamo preferito donargli uno dei pacchi solidali che distribuiamo alle famiglie, invitandolo a

tornare qualora dovesse avere ancora bisogno di aiuto”. Un gesto, quello del giovane volontario, che non è passato inosservato e che ha raccolto un coro unanime di approvazione in

un quartiere dove forse la crisi dovuta al Covid morde in maniera più feroce. Da diversi anni l’Associazione Gioventù Cattolica guidata da Wurzburger segue e assiste circa 350 famiglie.

Settecento spese – che Assogioca ha ribattezzato paniere solidale – ogni quindici giorni. Un lavoro titanico che, unito al lavoro di altre realtà territoriali cittadine, sta dando un

contributo determinante per sostenere il Welfare cittadino. “La cosa più importante di questa vicenda – ha dichiarato Gianfranco Wurzburger – è il fatto che per fortuna ci sono

giovani volontari che capiscono quali sono gli ingredienti fondamentali per svolgere questo tipo di attività. Il sorriso, il cuore buono e l’amore verso il prossimo in primis. Purtroppo

viviamo una realtà complicata, dove le richieste sono in costante aumento. Purtroppo non riusciamo a soddisfare tutte le famiglie che ci chiedono aiuto, perchè il bisogno delle persone

è veramente grande. Abbiamo delle liste d’attesa – continua – che cerchiamo di gestire nel miglior modo possibile in base anche ai prodotti che riceviamo e distribuiamo.

Nonostante le difficoltà cerchiamo di accontentare tutti – prosegue ancora il numero uno di Assogioca – anche in momenti come questo non ci tiriamo indietro, e facciamo il

possibile per aiutare chi è in difficoltà. Quello che ci dispiace – conclude – è di non poter fare di più con le risorse che abbiamo a disposizione”.

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