ROSARIO PORZIO, manager e talent scout nonché amico di Alberto Tarallo , lo difende

30 Marzo 2021 - 7:33

ROSARIO PORZIO, manager e talent scout nonché amico di Alberto Tarallo , lo difende

E’ una delle inchieste nate in televisione, ma tristemente arrivate in Procura, più discusse delle ultime

settimane. Parliamo del cosiddetto Ares Gate, innescatosi quando Adua Del Vesco, alias Rosalinda Cannavò,

ha lasciato intendere, nella casa del Grande Fratello Vip, che Teodosio Losito, produttore con il quale aveva

lavorato in tantissime fiction andate in onda su Canale 5, potesse essere stato indotto al suicidio dal compagno

Alberto Tarallo. Accuse forti, mai supportate da delle prove concrete, che hanno gettato più di un’ombra sulla

Ares Film, visto che Adua ha sottolineato di essere dovuta scendere a compromessi, che non avrebbe preso in

totale libertà, pur di lavorare con la casa di produzione, che ha più volte definito una “gabbia dorata”.

Una questione spinosa in cui ha deciso di dire la sua anche Rosario Porzio, che ha cominciato a lavorare con

Alberto Tarallo negli anni ’80. Un’intervista, quella che ci ha concesso, dove Porzio non ha risparmiato critiche

alla Cannavò, responsabile di aver messo alla berlina con delle accuse contradditorie il produttore, e dove ha ripercorso tutto il suo legame con la Ares Film, parlando anche del suo ruolo successivo di talent scout, grazie al quale ha lanciato tanti volti diventati noti, tra cui Massimiliano Morra e Raffaella Di Caprio. Ecco cosa ci ha detto.

Rosario, lei conosce Alberto Tarallo da tanti anni. Com’è incominciato il vostro rapporto?

“Io sono stato uno degli attori di Alberto Tarallo negli anni ’80. Utilizzavo lo pseudonimo di Yari Porzio. La mia avventura è partita ufficialmente nel 1983, anno in cui ho fatto il mio primo film, che si intitolava Il Cantante e il Campione, dove avevo un ruolo di dj. Da lì ho avuto un contratto con Ninì Grassia per Vacanze D’Estate e Una Tenera Follia. Mi consultai con l’agente più famoso in quel momento, che era anche il consulente di Dalila Di Lazzaro e di importanti attrici di quegli anni. Ho così conosciuto Alberto, che era molto entusiasta del mio lavoro perché a 18/19 già ero protagonista. Vedeva in me grosse potenzialità; ero bellissimo, magro, slanciato, intelligente e studioso, perché mi ero iscritto in Farmacia. In quegli anni, dove sono stato a Roma, ho avuto anche la consulenza di Alberto Tarallo, che aveva dieci anni più di me ed aveva già una personalità artistica molto spiccata. In quel periodo, avevo in essere una serie di contratti con dei film, che dovevo fare al fianco di Pamela Prati e Michela Miti, che era la maestrina nei film di Pierino.

Ho capito. E che impressione ebbe di lei il signor Tarallo?

“Alberto mi identificò subito come persona. E’ un uomo generoso, semplice, la mia anima napoletana si ritrova in ogni cosa che fa. Accoglie la gente. E’ la storia del cinema e della televisione, lo ammiro molto. Mi disse che se avessi voluto arrivare a certi livelli mi sarei dovuto impegnare maggiormente, invitandomi tra l’altro a studiare per dedicare anima e corpo alla mia carriera. Questa è stata la sua più grande caratteristica. Con questi consigli, lui ha fatto raggiungere grandi risultati a tanta gente. Ti cito, ad esempio, Tinì Cansino di Drive In, che ora è un volto di Uomini e Donne. Cominciava in quegli anni a costruire il suo grande impero professionale, partendo da un’unica grande dote. L’unico compromesso che io ho conosciuto con lui è quello del lavoro, a cui dovevi dedicarti completamente. Se ci stai, fallo. Altrimenti la tua strada è libera. Le sue parole sono state molto importanti per me: ero brillante a scuola, avevo una famiglia ricca, per cui mi sono reso conto che per me era una luce. Mi consigliava di lasciare il cinema, se non ero pronto per questo. Probabilmente, non ero dotato del fuoco interno per fare l’attore e lasciai. Tornai a casa, mi sono laureato con 110 e lode. Sono stato in Gran Bretagna a fare le specializzazione, rimanendo sempre amico suo, che mi ha accolto nella sua casa”.

Immagino si stia riferendo alla villa di Zagarolo…

“Sì, esatto. Proprio a quella. E’ un impero del cinema. E’ stato il miglior amico di Virna Lisa per tanti anni, di Ursula Andress. Ha creato dei personaggi come Gabriel Garko e Manuela Arcuri. Ha lavorato con vere e grandi star: da Giancarlo Giannini a Ornella Muti. Tutti i più grandi sono passati per le sue grandi fiction. Lui fa pranzi con persone di un certo tipo del passato cine-televisivo; nella sua casa c’è e rimarrà l’intensità della storia del cinema, che è quello che io ho amato moltissimo. Mi ha dato la possibilità di scegliere tra un grosso impegno, totalizzante come quello di studiare e prepararmi, e la possibilità di essere libero. Se non mi avesse concesso la libertà, sarei stato un attore fallito rispetto al professionista che sono oggi. Devo molto a lui e anche altro”.

A cos’altro si riferisce?

“Circa quindici anni fa ho deciso di fare il talent scout, come mero passatempo. Mi ha aperto le porte. Conoscendo la mia anima, ha accolto tutti gli artisti miei per dei provini, chiaramente dicendo loro tutte le stesse cose che ha indicato a me. Tarallo investe su di te, ti crea una carriera. Da lui mangi, bevi e dormi. Pensa a quanto, grazie a ciò, i ragazzi risparmiano per studiare a Roma, quando nel caso contrario dovrebbero affittarsi una camera. Ecco perché Massimiliano Morra, che ho lanciato io nella fiction italiana, ha ritrattato a Verissimo la sua versione sull’Ares Gate, quando inizialmente aveva cavalcato l’onda della storia raccontata da Adua Del Vesco. Ha raccontato che lui deve tutto a Tarallo. Massimiliano non avrebbe mai lasciato la Ares, se non fosse intervenuta Adua a raccontare delle cose di cui, al momento, non posso parlare. La Del Vesco ha messo delle cose nelle orecchie del povero Teodosio Losito, che poi ha parlato con Tarallo per fare in modo di eliminare Morra nel pieno momento del successo, visto che con Furore 2 si era imposto come attore di punta dopo Gabriel Garko. Inizialmente ha reagito con incoscienza, ma ritrattando a Verissimo si è riscattato, dal mio punto di vista. Qui l’unica verità assoluta è che a Zagarolo, dove vado almeno una volta o due al mese, c’è una professionalità assoluta. Non ci sono aspetti controversi del cinema, dove si fanno feste o festini ambigui. Qui parliamo di pura arte. Sono superpartes, per me il lavoro di talent scout è un hobby. Per il resto gestisco le mie tre farmacie. Ad Alberto devo i miei successi perché giovani come Mario Ermito, Stefano Sala o Gennario Lillio sono tutti passati da me. Nessuno di loro potrà mai raccontare di avere subito un compromesso. Se non quello dell’impegno a recitare, probabilmente a non impegnarsi sentimentalmente per non distrarsi in quel periodo. Sono indicazioni che ti dà, ma che tu puoi non accettare, puoi fare quello che vuoi nella tua vita. Non a caso, state vedendo in questo periodo in televisione Raffaella Di Caprio, che è lì per sostenere la sua verità”.

Chiariamo questa cosa. Da un lato c’è Raffaella che difende Tarallo a spada tratta, dall’altro Rosalinda che lo accusa. Che rapporto c’era tra queste due attrici ai tempi della Ares?

“Raffaella ha vissuto sei mesi con Adua; hanno lavorato insieme in Furore 2. Hanno avuto le stesse occasioni. A casa di Tarallo capita di incontrare Tornatore e Garrone, cosa che i ragazzi si sognerebbero. Adua l’ho seguita molto. Ho dovuto inventare degli eventi per lei, visto che Alberto mi chiese di prendermi cura di lei. Le ho regalato migliaia di euro in integratori. Ho fatto di tutto e di più per lei. Diceva di amare Alberto e lo ringraziava e poi il risultato è stato quello che abbiamo visto. Nel momento in cui Raffaella fu eletta l’attrice più bella d’Italia, a casa di Tarallo non si capì più nulla”.

A causa di chi? Di Adua?

“Esatto. Andò in gelosia in una maniera incredibile. Non ha mai perdonato né a me, né ad Alberto l’arrivo di Raffaella Di Caprio, che è stata protagonista in maniera immediata delle fiction. Lei che aveva fatto, nei primi anni di gavetta, successo grazie a Tarallo, a mio avviso in modo molto maggiore rispetto alle sue capacità. Non parlo di bellezza, perché il suo viso è molto bello. Ma l’identità interiore, la psicologia di questa ragazza è alquanto irrisolta. Avrebbe bisogno di essere seguita bene. Ha spinto sull’acceleratore, ha creato un disastro. Ha messo alla berlina un produttore che le ha permesso di mantenere la famiglia. Piangeva a casa di Tarallo per questo. Aveva una dependance a Zagarolo. Sono successo delle cose molto gravi, ma lascio ad Alberto la voglia e la possibilità di raccontarle. Cominciando dal fatto che Massimiliano è stato allontanato da casa di Tarallo per sue responsabilità. Ha raccontato delle cose davvero gravi. Per lanciarti, Alberto ha le sue regole, che non sono di compromesso sessuale o economico. Sono regole comportamentali, come può essere la scuola di Amici o X Factor. Ti mette a disposizione i coach. Loro studiavano con Marina Marchione, una mia attrice”.

Perché si è deciso a fare questa intervista?

“Ci tenevo a raccontare la mia esperienza, che penso sia quella più grande con Tarallo, che conosco da 38 anni. So i suoi pregi e i suoi difetti. L’unico difetto che ha è l’estrema voglia di creare dei personaggi nel mondo del cinema e della televisione, donando con estremo altruismo tutto ciò che lui può. Sicuramente Alberto ha consigliato a Gabriel Garko di non raccontare della sua omosessualità perché, in caso contrario, non avrebbe fatto L’Onore e il Rispetto, purtroppo. Nell’essere umano c’è un’omofobia innata e nel cinema più che mai. Tarallo è stato per anni il compagno di Losito; non c’è in lui omofobia, ma una consapevolezza, dovuta dalla conoscenza di quel mondo lì. E’ un uomo molto intelligente”.

Pensa che all’inizio Rosalinda e Massimiliano non si siano resi conto della portata della frasi che stavano dicendo, in diretta tv, al Grande Fratello Vip?

“Sicuramente, anche se poi Rosalinda ha spinto ulteriormente. Domenica, a Live-Non è la D’Urso,

ha lasciato intendere che Raffaella Di Caprio non stia raccontando la verità. L’unica verità che Raffaella

conosce è quella che racconta. Attualmente sta facendo quattro film. Farà ancora tante cose con Alberto

Tarallo. Non ha nessun interesse ad andare in televisione. Ha rifiutato il GF, L’isola dei famosi. L’unica

verità che sa Raffaella è che è importante studiare e prepararsi per recitare. Non ha dovuto fare compromessi

di altro tipo, come è noto che accade nel mondo dello spettacolo. E, tra l’altro, non posso non ricordare quanto

Alberto mi abbia chiesto di inventarmi delle serate per Adua: in Puglia, in Campania. Mi diceva quanto fosse

meraviglioso Tarallo. Quando poi si è inventata delle cose, negli ultimi mesi, semplicemente perché non ce

l’ha fatta. Perché ad un certo punto devi piacere anche agli altri, non soltanto al tuo produttore. Se l’Ares

è fallita, dovevi piacere anche a qualcun altro e non finire a fare i reality, dove crei una confusione ed ha

i un comportamento schizofrenico. Da Adua a Rosalinda e così via. Ha aperto un casino incredibile. Forse

vuole essere al centro dell’attenzione sputtanando gli altri. Sicuramente odia Alberto perché Raffaella Di

Caprio arrivò in quella casa e fu presa in grossa considerazione. Su internet, fu eletta la più bella attrice

italiana e a lei è preso un colpo. Anche perché le attenzioni che aveva incominciarono ad essere diluite sulla

Di Caprio, che poi ha fatto Pingitore e così via. Raffaella ha preso la coda del successo della Ares. Se fosse

arrivata tre o quattro anni prima, ora sarebbe una superstar. E nonostante questo, ha fatto delle cose belle.

Le stesse che probabilmente hanno disintegrato l’anima di Rosalinda”.

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