L’annuncio della partecipazione di Rita De Crescenzo alla nuova stagione di Belve, anticipato da Fanpage.it, ha subito acceso il dibattito. La popolare tiktoker napoletana, spesso al centro di polemiche, ha spaccato in due il pubblico: da un lato chi applaude la decisione, dall’altro chi la giudica una scelta inopportuna.
Tra le voci più critiche anche quella di Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare, che non ha risparmiato attacchi alla Rai:
“Una vergogna per la Rai. La tiktoker Rita De Crescenzo è stata invitata al programma della Fagnani. Pure un gettone di presenza, frutto di un illegittimo canone che tutti paghiamo? Esiste una Napoli per bene che è stanca, noi siamo con loro.”
Un affondo duro, che unisce indignazione politica e morale, evocando la contrapposizione tra una “Napoli per bene” e il fenomeno De Crescenzo.
Eppure, a guardare con onestà intellettuale la scelta della redazione, la presenza di De Crescenzo sembra perfettamente in linea con lo spirito originario di Belve: quello di dare voce a figure controverse, divisive, spesso difficili da incasellare. Il programma condotto da Francesca Fagnani non è mai stato un salotto rassicurante o un luogo di celebrazione acritica. Negli ultimi tempi aveva forse rischiato di diventarlo, ma l’invito alla tiktoker segna un ritorno alle origini, alle “belve” vere.
Piaccia o no, Rita De Crescenzo è oggi un fenomeno mediatico di rilievo, con milioni di follower e una capacità di attrarre attenzione che pochi altri possono vantare. Escluderla significherebbe ignorare una parte autentica, seppur controversa, dell’Italia contemporanea.
Le reazioni, intanto, non mancano e promettono di intensificarsi in vista della messa in onda dell’intervista, prevista – secondo indiscrezioni – per il 28 ottobre, giorno della prima puntata della nuova stagione. Sui social, il pubblico si divide: c’è chi attende con curiosità lo scontro con la Fagnani e chi, invece, parla già di boicottaggio e indignazione.
Fonte: Fanpage.it
credits photo: Fanpage.it
