Si è avventurato sul lago ghiacciato di Ceresole Reale per disegnare un pene. Una bravata che poteva
costare la vita all’emerito disegnatore dalla sensibilità artistica raffinatissima se la lastra di ghiaccio
si fosse frantumata. A segnale l’accaduto, verificatosi nella giornata di ieri, domenica 14 febbraio,
è stato il maestro di sci ceresolino Marco Rolando sul suo profilo Facebook corredata da eloquenti
immagini che sottolineano, al di là del soggetto di dubbio gusto, come la sconsideratezza sia più diffusa di quanto si possa pensare.
“Questo ieri ha vinto il primo premio come idiota dell’anno, probabilmente nel farsi l’autoritratto
non ha considerato il pericolo che correva a camminare su un lago gelato e soprattutto il pericolo
che avrebbe fatto correre a chi eventualmente sarebbe dovuto andare a recuperare il suo corpo.
Chiedo scusa io per l’immagine…” ha scritto il maestro di sci di fondo che è anche un apprezzato scrittore e scultore, conosciuto in tutto il Canavese.
In diversi, a commento del post pubblicato da Rolando, hanno evidenziato come a Ceresole siano
in tanti a commettere imprudenze che terminare in tragedia. Ma tant’è…
Il pene costituisce l’organo riproduttivo maschile oltre che il tratto finale delle vie urinarie. É costituito da tre corpi cilindrici alla fine dei quali si trova il glande. I due corpi laterali sono cavernosi, mentre il corpo centrale è spugnoso e attraversato dall’uretra.
Che cos’è il pene?
All’estremità del glande si trova un orifizio che consente la fuoriuscita del liquido seminale
e dell’urina: il meato uretrale. Il glande di norma è parzialmente coperto da porzione di cute
del pene ripiegata, detta prepuzio.
Tutti e due i corpi cavernosi sono vascolarizzati dalle arterie profonde del pene (arterie cavernose)
e ciascuno risulta racchiuso dalla tunica albuginea, un corpo fasciale molto poco elastico.
Una membrana fibrosa molto solida, conosciuta come “fascia di Buck” ricopre
tutti e due i corpi cavernosi del pene.
L’innervazione del pene è estremamente complessa: parte con il nervo pudendo dal
plesso sacrale e dal plesso sacrale attraverso i nervi cavernosi.
I corpi cavernosi sono formati da tessuto erettile, che a sua volta è costituito da vari
spazi vascolari di forma irregolare. Quando il pene è a riposo, una piccola quantità di
sangue è presente all’interno degli spazi vascolari; quando ha luogo l’erezione, un accresciuto
volume di sangue fa il suo ingresso nei corpi cavernosi, e inoltre aumenta la pressione che il sangue esercita contro la quasi anelastica tunica albuginea. La rigidità del pene si ottiene grazie ad un complesso sistema, basato sull’aumento del flusso di sangue, e sul notevole rallentamento del suo deflusso.
A cosa serve il pene?
Il pene svolge due funzioni principali: la funzione sessuale e quella urinaria. La funzione sessuale ha luogo tramite la dinamica che coinvolge i corpi cavernosi, irrorati da molti vasi sanguigni e quindi in grado di riempirsi di sangue nel momento dell’erezione, che quindi consente lo svolgimento del rapporto sessuale. La funzione urinaria è deputata invece all’uretra e al meato uretrale.
Glande del Pene
Detto anche balano, il glande è l’estremità più distale del pene.
Posizionato al termine dell’asta del pene (come fosse una sorta di cappuccio espanso), il glande
si caratterizza per la forma a cupola, la superficie liscia, la consistenza soffice e il colore rosa-violeceo.
Sulla punta della cupola che lo rappresenta idealmente, il glande ospita il meato urinario;
il meato urinario è l’apertura esterna dell’uretra, che serve all’espulsione dell’urina contenuta
in vescica e all’espulsione dello sperma.
Alla base della sua conformazione, invece, all’opposto sostanzialmente di dove risiede il meato
urinario, presenta una zona circolare ingrossata, denominata corona (per l’esattezza corona del glande),
e, immediatamente prima, un solco anch’esso circolare, chiamato solco coronale (o solco balanoprepuziale),
il quale, oltre a enfatizzare l’ingrossamento della corona, funge anche da linea di confine con l’asta del pene.
A livello della corona del glande, possono ritrovarsi delle piccole escrescenze bianco rosate, denominate
papule perlacee peniene; la loro eventuale presenza è una caratteristica costituzionale dell’individuo
priva di significato patologico.
Tranne negli uomini circoncisi, alla base glande è possibile apprezzare un lembo di pelle scorrevole
e in continuità con la pelle dell’asta, il cui nome è prepuzio.
Il prepuzio ha un comportamento singolare: quando il pene è allo stato flaccido, ricopre il glande; quando invece il pene va in erezione, scorre all’indietro, scoprendo il glande e facendo emergere il meato urinario da cui uscirà lo sperma.
È importante segnalare a regolare il movimento del prepuzio durante la fase di erezione è una sottile banda di tessuto elastico, chiamata frenulo
Il glande è una zona erogena primaria; infatti, è ricchissimo di terminazioni nervose preposte alla all’eccitazione e alla voluttà (piacere sessuale).
In quanto dotate di terminazioni nervose simili a quelle del glande, sono importanti zone erogene
anche il prepuzio e il frenulo.
Dal punto di vista istologico, sulla sua superficie esterna, il glande esibisce un epitelio mucocutaneo
che rassomiglia molto all’epitelio costituente l’uretra o l’ano; secondo alcuni studi, pare che il prepuzio
serva a mantenere intatto questo epitelio mucocutaneo, impedendone la corneificazione (processo che,
sempre secondo gli studi suddetti, ridurrebbe la sensibilità del glande agli stimoli eccitatori).