Si chiama Michelangelo, ha 43 anni, ed era un ragazzo della “Napoli bene”, ora però vive in strada e non è difficile incontrarlo tra i senzatetto che vivono intorno ai porticati della Galleria Umberto I.
La storia:
A raccontare la sua storia è stato il Corriere del Mezzogiorno in un’intervista.
La sua vita, racconta, è cambiata all’età di 25 anni. Muoiono la madre ed il padre a causa di un brutto male. Pochi mesi dopo perde anche la sorella. Michelangelo è solo, senza genitori e senza fratelli. Non ha nemmeno zii o nipoti. Si ritrova, perciò, con 520mila euro ed una casa di proprietà nel quartiere collinare del Vomero. Seppur con difficoltà, può riprendere la sua vita: è uno studente di medicina, potrebbe completare gli studi e andare avanti nel migliore dei modi.
Ma la sua testa gli gioca un brutto scherzo: conosce la droga, frequenta i ristoranti più lussuosi, e diventa un giocatore incallito. “A 25 anni era come se avessi vinto la lotteria – dice -. In più non c’era più nessuno a dirmi cosa fare e cosa non fare. Ho vissuto anni pazzeschi. Ero iscritto a Medicina, ma non sono più andato neanche un giorno a lezione. La notte giravo per i locali notturni. Donne, droga, quella buona però, quella costosa, alcol a fiumi, gioco d’azzardo e amici ovunque”.
Ben presto però, iniziano i problemi. Montagne di debiti invadono la sua vita. Ricorre anche a prestiti non legali che finiscono per rovinarlo definitivamente. “Quando i creditori, non quelli legali, non le banche, anzi non solo, ma quelli brutali che non ascoltano le tue lagne, ti hanno in pugno sei finito. Diventano padroni di tutto. La casa dei miei l’ho ceduta a loro con una vendita fittizia. Per anni ho solo speso senza incassare neanche un centesimo”.
È stato solo quando ha iniziato a dormire in strada che Michelangelo ha capito cosa gli stesse succedendo. Si siede su una panchina e inizia a piangere. I primi anni da senzatetto li vive al Vomero, tra l’indifferenza generale degli amici, che vedendolo, facevano finta di non conoscerlo, non riuscendo a ricevere nessun aiuto.
Dopo un po’ lascia il Vomero ed inizia a vagare per la città. Fino ad unirsi ai senzatetto dei porticati della Galleria Umberto I. “Sopravvivo. Le scarpe non le cambio da mesi. La notte grazie ai dormitori, quando trovo posto, riesco a stare al caldo e ad avere una colazione decente. La sera mi faccio il giro dei centri per avere un po’ di cibo”.
Adesso Michelangelo vorrebbe avere solo la possibilità di ricominciare da capo la sua vita. Vorrebbe poter ripartire da qualche parte. “Rimpianti forse non ne ho – conclude nell’intervista -. Doveva andare così. Mi sono perso e può capitare a tutti. Ora però vorrei ritrovarmi, vorrei riuscire a rimettermi in sesto, vorrei davvero un’altra occasione”.
Fonte: Teleclub Italia