Riapre la chiesa della morte di Elisa Claps, il fratello: “È assurdo. Sembra una provocazione”

12 Settembre 2023 - 13:40

Riapre la chiesa della morte di Elisa Claps, il fratello: “È assurdo. Sembra una provocazione”

Elisa Claps aveva 16 anni quando Danilo Restivo la uccise. Era il 12 settembre del 1993. Il suo corpo restò nascosto per 17 anni nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Lì Elisa era andata il giorno della sua scomparsa. Il 17 marzo 2010 qualcuno lo trovò.

Da allora la chiesa è rimasta chiusa. L’arcidiocesi diceva che doveva fare dei “lavori di ristrutturazione”. Ma il 24 agosto 2023 ha deciso di riaprirla al culto. La famiglia Claps non è d’accordo. Soprattutto suo fratello Gildo.

Gildo ha parlato con Fanpage.it: “È una follia riaprire la chiesa ora. Come dobbiamo prenderla? È una provocazione? Come un affronto? Noi siamo sempre stati neutrali sulla riapertura. Ma volevamo che la Chiesa si assumesse le responsabilità per i ritardi e per quello che è successo dopo il ritrovamento. Invece non lo ha fatto. Così ha inficiato la nostra battaglia per la verità e la giustizia. La città non deve accontentarsi di una verità parziale. Il primo modo per dimostrarlo è non entrare in quella chiesa”.

Nella chiesa c’è anche una targa in memoria di don Mimì Sabia. Era il parroco della Santissima Trinità quando Elisa morì. È morto poco prima che trovassero il suo corpo. La targa lo celebra come un “grande formatore di adolescenti”.

Gildo non ci sta: “La targa è terribile, io non sapevo nemmeno che ci fosse. L’hanno messa nel 2008, prima del ritrovamento. Su don Mimì ci sono tanti dubbi e ombre. Se questi sono gli esempi di pedagoghi nella Chiesa, rabbrividisco al pensiero dei giovani che li ascoltano”.

Elisa Claps è una ferita ancora aperta per Potenza. Molti dicono che è una città omertosa, sonnacchiosa e insensibile. Ma qualcosa è cambiato, alla vigilia dei 30 anni dalla sua morte.

Gildo lo ha notato: “C’è stato un fenomeno nuovo, una sorta di catarsi. La città ha preso coscienza dell’accaduto, del nostro dolore e dei silenzi e delle omissioni che circondano questa storia. Credo sia merito del podcast ‘Dove nessuno guarda, il caso Elisa Claps’ di Pablo Trincia. Ha raccontato questi 30 anni in modo emotivo e puntuale. Ha fatto luce su tanti aspetti che non erano chiari a molti”.

Dopo 30 anni, Gildo passa il testimone alle nuove generazioni. A ottobre uscirà il libro “Sono io Elisa Claps” di Mariagrazia Zaccagnino, con i diari inediti di Elisa. E su Rai 1 andrà in onda la serie TV “Per Elisa, il caso Claps”, con la regia di Marco Pontecorvo.

Gildo conclude: “Abbiamo conservato e tramandato la memoria di Elisa in questi anni. Ora tocca alla città dimostrare che non si accontenta di una verità parziale”.

Fonte: Fanpage

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