La ragazza, riammessa dal Tar con cinque insufficienze, è stata bocciata all’esame orale. Malgrado la giovane ha superato i test di ingresso per la sua futura facoltà, dovrà ripetere il suo quinto anno liceale.
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Era stata bocciata con cinque insufficienze ma si era rivolta al Tribunale Amministrativo Regionale che l’aveva riammessa con riserva all’esame di Stato. Lunedì 10 luglio la studentessa, all’ultimo anno del liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Trento, ha sostenuto il colloquio orale ma la commissione l’ha giudicata insufficiente, bocciandola.
La decisione del Tar ha posticipato la fine degli esami di maturità, per permettere alla ragazza di sostenere la prova. Il consiglio di classe l’aveva bocciata a causa delle insufficienze in matematica, fisica, scienze naturali, diritto e italiano. La studentessa aveva fatto ricorso, affermando che la scuola non avrebbe organizzato i corsi di recupero. Nonostante il rendimento discontinuo e l’alto numero di assenze e ritardi, il tribunale aveva accordato l’ammissione con riserva. La motivazione, quindi, era stata che rimandare l’inizio dell’università sarebbe stato troppo dannoso. La ragazza, infatti, ha già superato il test d’ingresso per la facoltà di Economia aziendale.
Nell’aula dell’esame erano presenti la famiglia della ragazza, gli avvocati Filomena Alaia e Gian Paolo Sardos Albertini e un gruppo di insegnanti dell’istituto. Dopo sei ore di scrutini, i docenti si sono pronunciati: la studentessa è stata bocciata. “La valutazione è stata raggiunta con obiettività ed equità – ha raccontato la preside del liceo Tiziana Rossi – In questo senso, avere una commissione in parte esterna aiuta a chiarire situazioni delicate come questa”. Nei prossimi giorni una nuova udienza collegiale del Tar in merito alla richiesta di sospensiva.
Nasce quindi una contesa interna tra Tar e scuola. La ragazza è stata riammessa dal Tar, ma bocciata comunque dalla scuola.
Fonte: Tgcom24
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