Giovedì 8 giugno 2023 sono proseguiti gli appuntamenti di pulizia di Ri-Party-Amo all’insegna del volontariato impegnato nel rendere l’Italia più pulita. In occasione della giornata mondiale degli Oceani, le attività appartenenti al filone “Puliamo l’Italia” si sono concentrate sulla pulizia dei fondali grazie alla partecipazione della rete di volontari WWF SUB che hanno partecipato ad attività in 6 eventi nazionali. Allo stesso tempo, nelle stesse città e altri eventi locali, quasi 250 volontari sono stati impegnati negli eventi dedicati alla pulizia delle spiagge per ripulire circa 320 mila mq di territorio.
A LAVAGNA (GE) Massub Diving Center Lavagna si è impegnato con 10 Sub volontari nella pulizia dei fondali nella zona del Levante Ligure, da Lavagna a Sestri Levante, per circa 10mila mq di fondali.
La pulizia della spiaggia si è svolta nell’area della spiaggia libera di Lavagna fino al lido Sol Levante con un obiettivo di 30mila mq. Sono stati attivati in tutto circa 80 volontari per una raccolta complessiva di 350kg di rifiuti di plastica, mozziconi e diversa attrezzatura da barca dispersa in mare.
A CAVO (LI) sull’Isola d’Elba, nel comune di Rio, la pulizia dei fondali si è svolta grazie ai Sub volontari dello Sporting Club Cavo Diving che hanno ripulito circa 10mila mq di fondali. Allo stesso tempo, 32 volontari si sono impegnati nella pulizia della spiaggia per circa 30mila mq. Tra i volontari anche una classe 5^ con le insegnanti della scuola primaria G. Marconi di Rio Marina che, negli ultimi giorni di scuola, hanno fatto partecipare i bambini in una giornata attiva all’insegna del rispetto per l’ambiente. In tutto sono stati raccolti circa 100 Kg di rifiuti di plastica e lattine. Le attività hanno interessato cala San Bennato, Mocambo, Lo Chalet, Cala delle alghe, Frugoso.
A LERICI (SP) la pulizia dei fondali è stata a cura dei SUB volontari di La Tribù Diving Academy-Lerici con 22 Sub operativi che hanno ripulito circa 10mila mq di fondali.
L’attività ha consentito la raccolta di oltre 100 Kg di rifiuti.
Ad OSTIA (RM) il Diving Blue Marlin-Ostia ha curato la pulizia dei fondali e recupero reti in superficie. Partendo dal Porto Turistico di Roma, un’imbarcazione con 2 squadre di sub volontari si è occupata di recuperare i rifiuti galleggianti in superficie fino all’arrivo del punto d’immersione per recupero reti da pesca in mare. Le delicate operazioni si sono svolte con il supporto di un gommone della Capitaneria di Porto. Circa 8 miglia di navigazione, andata e ritorno, che hanno permesso di ripulire più di 30mila mq di fondali liberando il mare da circa 150 Kg di reti da pesca e cime.
A POZZUOLI (NA) il Centro Sub Pozzuoli è stato impegnato in uno dei tanti eventi nazionali di pulizia dei fondali coordinati dalla rete di volontari WWF SUB.
Il Centro Sub Pozzuoli si è occupato della pulizia di circa 10mila mq di fondali e di un sito archeologico del Parco Archeologico Sommerso di Baia recuperando rifiuti, reti fantasma ed ingombranti presenti sulle evidenze archeologiche. Allo stesso tempo si è svolta la pulizia della spiaggia con i volontari WWF nell’area della spiaggia libera di Lucrino per circa 30mila mq.
ISOLE TREMITI (FG) è stato protagonista in attività di pulizia dei fondali con il Diving MarlinTremiti-Isole Tremiti, sub volontari impegnati nella pulizia subacquea di circa 10mila mq. Il programma delle attività, che continuano nei prossimi giorni, ha interessato anche le Cale dell’Arcipelago per la pulizia della Cala dei Turchi isola di Caprara, Cala pietra dei fucili Isola di Caprara per circa 30mila mq. Le attività di pulizia dei fondali e della spiaggia hanno consentito una raccolta di quasi 400 Kg di rifiuti di plastica e di vario genere. L’attività organizzativa di eventi locali di pulizia, tra spiagge e fondali, continua nel week-end e durante tutta l’estate. Il calendario in continuo aggiornamento è consultabile sul sito wwf.it.
Il progetto Ri-Party-Amo ha avuto inizio a settembre 2022 e, fino ad ora, grazie ai numerosi eventi di pulizie nazionali e locali, sono stati ripuliti 16 milioni di mq tra spiagge, argini di fiumi e laghi e fondali marini. Il tutto è stato reso possibile grazie alla partecipazione di circa 7.700 volontari che hanno raccolto più di 75.000 kg di plastiche e rifiuti. Fino a settembre 2023 si svolgeranno oltre 90 eventi di pulizia locale su tutto il territorio nazionale.
RiPartyAmo è il progetto nazionale ambientale, concreto e ambizioso, nato dalla collaborazione tra WWF Italia, Intesa Sanpaolo e Jova Beach Party. Il programma RiPartyAmo è declinato in tre macroaree di intervento; “Puliamo l’Italia”: filone dedicato alla pulizia delle spiagge, fiumi e laghi; “Ricostruiamo la natura”: sviluppo di progetti di ripristino naturale e tutela del territorio; “Formiamo i giovani”: attività di educazione e formazione rivolte ad Università, scuole primarie e secondarie.
Il progetto ha l’obiettivo di rendere i giovani, scuole, famiglie, aziende e intere comunità protagonisti della salvaguardia e del restauro della natura d’Italia. Nel concreto, il progetto prevede la pulizia di 20 milioni di metri quadrati di spiagge, laghi, fiumi e fondali; la realizzazione di 8 macro-azioni di ripristino degli habitat; l’organizzazione di 8 incontri nelle università italiane con workshop on field e un progetto didattico dedicato alle scuole primarie e secondarie, iniziative capaci di coinvolgere circa 100.ooo studenti. La realizzazione di Ri-Party-Amo è possibile grazie alla grande campagna di raccolta fondi svolta su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo (ForFunding.it/Ripartyamo), attraverso la quale sono stati donati più di 3 milioni di euro. Tra tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta, 4.000 persone hanno avuto la possibilità di partecipare a due esclusivi concerti di Jovanotti all’Atlantico di Roma e all’Alcatraz di Milano, il 12 e il 14 novembre 2022.
LE PULIZIE DELLE SPIAGGE
Il Mar Mediterraneo è sempre più un mare di plastica, come dimostrano numerosi studi e le attività di monitoraggio dei rifiuti nei nostri mari. Secondo l’ultimo report WWF dal titolo “Plastica: dalla natura alle persone”, ogni anno al livello globale si riversano nei fiumi, laghi e oceani dai 9 ai 23 milioni di tonnellate di plastica. Alcuni dati rilevano l’entità dell’allarme con effetti sull’ambiente e sulle persone.
8 MILIARDI DI TONNELLATE è il peso della plastica presente sulla Terra, il doppio del peso totale di tutti gli animali terrestri e marini insieme.
FINO A 1.000 ANNI il tempo di degradazione della plastica che poi non scompare mai davvero, si frammenta solo in pezzi invisibili.
390 MILIONI DI TONNELLATE la quantità di plastica prodotta ogni anno, il 90% deriva da fonti fossili.
1.557 LE SPECIE MARINE E TERRESTRI che hanno ingerito plastica nel mondo.
170 MILA MILIARDI i frammenti di plastica che galleggiano negli oceani.
9% la plastica riciclata a livello globale.
100 MILA AL GIORNO le microplastiche che possiamo assumere da cibo, aria e acqua.
Il Mar Mediterraneo è un immenso tesoro di biodiversità e, al tempo stesso, uno dei casi più gravi di inquinamento da plastica. Vi finiscono circa 230 mila tonnellate ogni anno, tanto che si stima vi siano accumulate oltre un milione di tonnellate di plastica. È così che il Mar Mediterraneo raggiunge un triste primato: nelle sue acque si trova la più alta concentrazione di microplastiche mai misurata nelle profondità marine: 1,9 milioni di frammenti per metro quadrato. Il Mare Nostrum, insieme ad altri luoghi del Pianeta, ha così superato il limite massimo tollerabile di presenza di microplastiche, oltre il quale si verificano significativi rischi ecologici. Tra i Paesi inquinatori, tra quelli che si affacciano sul Mediterraneo, c’è l’Italia che sconta la maggiore estensione costiera e contribuisce all’inquinamento soprattutto in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa. Infatti, oltre il 70% dei rifiuti marini del Mediterraneo è depositato proprio nei fondali italiani e il 77% di questi rifiuti è costituito proprio da plastica. Una quota importante, circa 30mila tonnellate ogni anno, arriva dai fiumi che, in molti casi, sono dei veri e propri affluenti di plastica. Altre 20mila tonnellate arrivano, invece, dalle rotte marittime più trafficate. La plastica in mare si accumula sui fondali, sulle coste e negli organismi.
Le zone della spiaggia più colpite dai rifiuti che arrivano dal mare sono quella antedunale e le foci dei fiumi, dove l’accumulo dei rifiuti deriva sia da mare e fiumi, sia dall’abbandono diretto durante la normale fruizione delle spiagge. In Italia si recuperano in media 477 oggetti ogni 100 metri di spiaggia. Ma per raggiungere il “buono stato ambientale” stabilito dalla Commissione EU nella Strategia Marina, una spiaggia deve avere meno di 20 rifiuti marini ogni 100 metri lineari di costa. Le correnti e le mareggiate invernali portano a riva ogni tipo di rifiuto plastico galleggiante e gli utenti estivi possono lasciare incautamente oggetti di plastica. L’accumulo di rifiuti sulle spiagge costituisce una minaccia per l’integrità di questi ambienti costieri, con conseguenze ambientali ed economiche importanti. Le spiagge e le loro dune sono ecosistemi complessi che ospitano un varietà enorme di organismi vegetali e animali e che forniscono importanti servizi ecosistemici (es. protezione della costa dall’erosione, nursery ecc.), oltre ad avere un valore paesaggistico e turistico. Tuttavia, sono ambienti fortemente impattati dalle attività umane, soprattutto dall’inquinamento. La pulizia delle spiagge è essenziale per raggiungere il buono stato ambientale e mitigare gli impatti dei rifiuti nell’ambiente. È essenziale perché permette di ripulire le nostre spiagge salvando le risorse biologiche che naturalmente si sviluppano sulla duna (es. piante, animali e detriti organici), senza alterare quindi le comunità biotiche, come invece accade con la rimozione meccanica che preleva significativi quantitativi di sabbia e tutto ciò che vi è legato, accelerando anche i processi di erosione costiera. La pulizia delle spiagge non solo d’estate, ma anche in primavera e in autunno, non solo impedisce che i rifiuti si accumulino anche oltre il periodo estivo di balneazione, evitando così che entrino o rientrino nell’ambiente marino, ma consente anche di ottenere dei dati sul trend temporale di inquinamento.
L’IMPATTO DELL’INQUINAMENTO DA PLASTICA SULLA NATURA
I rifiuti sulle coste, soprattutto quelli di plastica, hanno impatti diretti e indiretti su piante, animali e sugli equilibri degli habitat che compongono gli ecosistemi costieri. Gli organismi, siano essi vegetali o animali, possono finire intrappolati o feriti, possono ingerire la plastica e assorbirne le sostanze tossiche associate. La probabilità di accumulo dei rifiuti aumenta verso la zona dunale e retrodunale delle spiagge con la vegetazione a bassa chioma, in prossimità degli accessi diretti e indiretti alla spiaggia e alle foci dei fiumi, lontano dalle aree attrezzate e artificiali. Tali ambienti sono hotspot di accumulo dei rifiuti, che però non sempre possono essere raggiunti dalle normali attività di pulizia dei litorali. Sulle spiagge, poi, si accumulano non solo i macro-rifiuti, ma anche le microplastiche. Queste possono rimanere nella sabbia per anni, fino a stratificarsi nella formazione dei sedimenti, rilasciando sostanze chimiche tossiche, oppure tornare nel mare. Le microplastiche influiscono anche sulla temperatura e la composizione chimica delle spiagge, il modo in cui queste assorbono o fanno evaporare l’acqua e la capacità di trattenere i sedimenti. Questo perché accumulandosi fungono da isolante, impedendo al calore di raggiungere gli strati più profondi della sabbia, con conseguenze ecologiche ancora non del tutto chiare. La temperatura della sabbia, ad esempio, determina il sesso dei piccoli delle tartarughe marine, che sono quindi fortemente impattati dalla presenza delle plastiche nei mari e sulle spiagge, tanto da essere uno degli animali simbolo di questo drammatico inquinamento.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI RI-PARTY-AMO
Gli eventi di pulizie del progetto Ri-Party-Amo sono in continuo aggiornamento e si svolgono in tutto il territorio nazionale con un calendario che andrà avanti fino a settembre 2023.