“Nell’incontro in videoconferenza con il Presidente del Consiglio la scorsa settimana abbiamo fatto comprendere che i Comuni d’Italia non sono una vertenza da seguire, i Sindaci sono il Paese, il Presidente Conte intanto ha compreso e ha preso delle decisioni, come quella che non sono le Regioni a poter governare più su tutto e soprattutto a prendere decisioni per le città”.
Così Luigi De Magistris, sindaco di Napoli intervenendo in diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC.
“Ora dobbiamo ripartire coesi, uniti e coraggiosi, dobbiamo mettere a posto quello che è previsto dalla Costituzione, e lo si fa restituendo poteri e dando risorse economiche ai Sindaci. Questo però deve accadere in 30 giorni, questo è il tempo che ci siamo dati per poter mettere in atto una serie di misure che mettano al centro le città, il popolo e noi sindaci” così De Magistris, che ha in programma due giorni di incontri con esponenti del Governo a Roma.
“In un momento così drammatico, chi guida un Paese deve avere visione, mettere al centro il lavoro e un patto tra le parti sociali e le imprese, riducendo le disuguaglianze. Dalle crisi nascono sempre grandi opportunità, vanno solo sfruttate al meglio. Vedo intanto segnali incoraggianti sul territorio, ma anche profondamente deludenti in altri settori, perché in questo momento c’è chi pensa a ricostruire il Paese e chi approfitta di questa situazione per fare ancora peggio di prima” Non si può puntare solo sulla produttività e non sulle retribuzioni per far ripartire il Paese “Io credo che un ragionamento interessante per la ripresa sia quello della forte riduzione del carico fiscale, questa sarebbe senz’altro una scelta coraggiosa del Governo, cosa che finora non ha fatto, darebbe fiato alle imprese senza gravare sui lavoratori e sui cittadini” conclude così sulle questioni del Governo.
“A Napoli trovo che ci siano luci che fanno comprendere in che modo unire diritto all’economia, diritto al lavoro e coesione sociale. Ma ora è necessario che il Governo intervenga in aiuto dei comuni in Italia; se il Governo continua con questa lentezza, altro che rilancio: con lo Stato siamo per ora a parole ed elemosina. Se non si fa qualcosa, l’Italia riparte con le luci spente, i rifiuti per terra e senza trasporti pubblici.
Poi sulle manifestazioni delle opposizioni a Roma “La manifestazione del 2 giugno è una brutta immagine perché i politici dovrebbero dare l’esempio e non favorire assembramenti senza mascherina in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo. Per fortuna il Presidente della Repubblica incarna bene l’unità nazionale, il suo messaggio è sempre di grande intensità; aggiungo che se il Governo si affidasse di più alle città, e quindi ai sindaci, ne verrebbe fuori un Paese più coeso. In queste settimane abbiamo assistito invece a molta incompetenza, incapacità e condotte che sono andate a minare l’unità nazionale, e questo non è un tema che riguarda solo la maggioranza, ma, complessivamente, ci troviamo di fronte ad un quadro politico che non è in grado di affrontare il periodo storico che siamo vivendo”.
La politica a Napoli? “Intanto vedo un PD che altro che nuovo, a me il segretario Sarracino sembra già vecchio, altro che De Mita, va giù netto come giudizio “Con il Presidente De Luca durante il periodo più intenso della pandemia c’è stato un dialogo per garantire la sicurezza dei cittadini. Io cercherò di fare il sindaco fino alla fine, ma solo se me lo permettono, perché, mentre mi affanno, vedo un Presidente della Regione che da un lato vuole ancora chiuderci in casa e dall’altro vuole andare subito a votare. Dov’è la coerenza? E poi ci sono alcuni consiglieri comunali che si preoccupano di tutto tranne che dei cittadini. E ieri si è visto chiaramente in Consiglio chi sta lavorando per il bene comune e per la città e chi invece sta approfittando dei morti e della stanchezza della popolazione per fare propaganda ed interessi personali. Sulle elezioni regionali appena avremo la certezza di quando si voterà ci muoveremo perché di certo non saremo spettatori, ma vogliamo costruire qualcosa che consenta ai cittadini di portare in Consiglio regionale persone nuove e migliori”.