“E’ un importante processo di rigenerazione urbana che non coinvolge solo il quartiere di San Giovanni, che presenta gli arenili più grandi di tutta Napoli, ma l’intera fascia orientale e quindi cittadina: la sesta municipalità infatti, non tutti lo sanno, vanta ad oggi quasi 150mila abitanti. Il processo avviato oggi dal presidente De Luca permetterà finalmente di mettere San Giovanni e tutta la zona orientale in condizione di ritornare alla sua vera vocazione che è naturalistica, paesaggistica e balneare. Un risultato importante che favorirà crescita e sviluppo economico, arrestatisi con la chiusura delle tante fabbriche prima presenti sul territorio, e che premia la tenacia del segretario del PD locale Tonino Borriello e della sua intera segreteria con il segretario della giovanile Daniele Simonetti”.
Un risultato fortemente auspicato negli ultimi cinque anni dalla stessa Ciaramella, che a più riprese si è fatta portavoce con il presidente De Luca delle istanze del territorio a partire dalla proposta di valorizzazione e rigenerazione della costa che va dal Museo di Pietrarsa a Vigliena con relativa bonifica del mare, degli arenili e delle falde acquifere per continuare con la creazione di un mega parco urbano volto ad abbracciare il settore naturalistico, turistico, culturale, commerciale ed enogastronomico. Un modello di sviluppo, spiegò a suo tempo la Ciaramella, che richiede l’inderogabile scelta della delocalizzazione del polo dei petroli dalla costa e dalle aree interne.
“Importanti investimenti come l’insediamento Federiciano, l’esistenza di infrastrutture sostenibili come il capolinea della Metro 2 e l’instaurarsi di player internazionali hanno del resto già cambiato la geografia urbana del quartiere – conclude la Ciaramella – e del resto giganti della New Economy mondiale come Apple, Cisco, Deloitte ed AXA, che hanno deciso di investire sul territorio oggi necessitano di essere supportati in una visione strategica di sviluppo verticale. L’insediamento di archeologia industriale della Corradini, per il quale risultano già stanziati a favore del Comune di Napoli circa 20 milioni di euro per la valorizzazione e che rischiano di essere persi, insieme ai tanti altri contenitori vuoti rappresentati delle ex fabbriche del 900 che si trovano sul territorio gridano vendetta”.