Reddito di cittadinanza usato per finanziare terrorismo islamico: indagine della Guardia di finanzia

2 Dicembre 2020 - 12:15

Reddito di cittadinanza usato per finanziare terrorismo islamico: indagine della Guardia di finanzia

Il terrorismo di stampo religioso non ha ancora finito di mietere le sue vittime, come sta tristemente dimostrando dall’inizio di questo sfortunato 2020. Un’altra prova a sostegno di ciò giunge dalla città di Bologna, dove i militari del Comando provinciale della Guardia di finanza hanno avviato un’indagine su due tunisini, accusati di finanziamento del terrorismo islamico.

Si tratta rispettivamente di un uomo di 33 anni che risiede a Ferrara e di un uomo di 50 anni risiedente in Francia. Sino allo scorso mese di aprile, i due avrebbero indebitamente percepito – dichiarando posizioni reddituali e lavorative false – un reddito di cittadinanza, pari all’importo di 12mila euro. Parte di questa somma sarebbe stata utilizzata, mediante un trasferimento con transfer money in provincia di Ferrara per sostenere e finanziare un pericoloso foreign fighter islamico.

L’organizzazione, già identificata come terrorista nelle liste stilate dal Belgio, è localizzato in Tunisia. L’operazione è stata immediatamente segnalata alla Procura della Repubblica.

A condurre le indagini, il procuratore Antonio Gustapane, che si è avvalso di un esame di segnalazioni sospette dei movimenti bancari e di strumenti di cooperazione internazionale.

Una notizia, questa, che riavvolge i nodi di una storia irrisolta: non si deve dimenticare che in Tunisia è al potere il partito islamista Ennahda, finanziato da Arabia Saudita e Qatar: l’economia versa in condizioni disastrose, la disoccupazione è alle stelle, i conflitti sociali sono forti.

Queste condizioni hanno reso la Tunisia, nuova trincea del califfato, una vera e propria fucina di terroristi. “L’Isis fa proseliti in chi non ha lavoro e non riesce a immaginare il proprio futuro. Il miglioramento delle condizioni materiali di vita, il lavoro, l’istruzione, sono parte fondamentale della lotta al terrorismo, non meno dell’aspetto militare o di intelligence” ha dichiarato Houcine Abassi, segretario generale Dell’Union générale tunisienne du travail e Premio Nobel per la pace nel 2004.

I Paesi dell’Europa faranno bene a tener conto dell’importanza della cooperazione con i Paesi della sponda del sud del Mediterraneo: gli aiuti occidentali sono essenziali per una ripresa della vita economica e sociale in quelle zone e per la lotta al terrorismo.

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