“A Giorgia Meloni e al suo partito vorrei dire che nessuno sceglie di avere un disturbo psicologico, non siamo mica scemi”,
Questa la risposta di Rebecca,21enne di Roma in cura per anoressia,in merito al tweet di FDI con il quale ha categorizzato come devianze una serie di patologie e disturbi psicologici, tra cui l’anoressia e l’obesità. Il cinguettio, pubblicato per sostenere il progetto della leader di combattere le devianze giovanili con l’introduzione del diritto allo sport e alla cultura, è rimasto online per pochissimo tempo, ma non è passato inosservato a pazienti e associazioni.
“È assurdo considerare i disturbi del comportamento alimentare delle devianze. Sono patologie gravi che causano la morte di più di 4 mila persone all’anno”, sottolinea Daniela Bevivino, presidente dell’associazione di settore Fenice Lazio Odv – è sintomo di superficialità e non te lo aspetti da un partito politico”.
“Non solo è sbagliato”, aggiunge Aurora Caporossi, che dopo la guarigione dall’anoressia ha fondato l’associazione Animenta, “ma provoca un’ulteriore stigmatizzazione e ci fa sentire sbagliati, ci fa sentire in colpa e diversi. Chi si ammala di un disturbo alimentare non è sbagliato e non ha colpe, sta affrontando una malattia mentale e come tale ha bisogno di cure, rispetto e dignità”.
A Fratelli d’Italia sono bastati meno di 280 caratteri su di un social “per buttare al macero più di 20 anni di lavoro fatto da familiari, pazienti e operatori per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni”, sottolinea Armando Cotugno, direttore della UO Disturbi del Comportamento Alimentare Asl Roma1, “per far capire che queste situazioni non nascono da comportamenti viziosi o devianti, ma che sono espressioni di un disagio psichico”.