Poche ore fa è arrivata la conferma che Israele ha effettuato un raid in Yemen, bombardando la capitale Sanaa.
La notizia, prima lanciata dai media yemeniti, è stata anche confermata e rivendicata dal Ministero della Difesa israeliano. I bombardamenti hanno preso di mira alcuni edifici cruciali per gli Houthi, il movimento politico-militare filo palestinese e filo iraniano: un palazzo presidenziale, un deposito di carburante e due centrali elettriche. Le fonti yemenite hanno riferito che il raid ha causato finora due morti e cinque feriti.
Come anticipato, le conferme dell’attacco sono giunte anche da Israele. “Gli attacchi sono stati condotti in risposta ai ripetuti attacchi del regime terroristico Houthi contro lo Stato di Israele e i suoi civili, tra cui il lancio di missili terra-terra e droni verso il territorio israeliano negli ultimi giorni”. Questo il comunicato ufficiale diffuso dal Ministero della Difesa israeliano.
Di contro, l’ufficio presidenziale degli Houthi ha emanato un altro comunicato che in cui si precisa che il sostegno a Gaza non cesserà, nonostante la situazione in corso. “Continueremo a sostenere Gaza, a prescindere dal prezzo. L’aggressione contro il popolo yemenita è un fallimento, porterà solo delusione al nemico. Ciò che ci preoccupa è fermare l’aggressione e togliere l’assedio a Gaza“. Le parole diffuse su X da Hazem al-Asad, uno dei membri dell’ufficio politico degli Houthi.
Fonte: AGI