A Viterbo, una ragazzina di soli 14 anni ha affrontato un incubo. Ha usato le sue abilità di arti marziali per difendersi da un amico del padre, un cinquantaseienne filippino.
L’uomo ha abusato sessualmente della giovane. Gli abusi sono iniziati quando lei aveva nove anni e sono continuati per diversi anni, fino al 2020.
Una domenica mattina, l’uomo è arrivato a casa con la scusa di portare un regalo. Ha approfittato della situazione per baciare la ragazza sulla bocca davanti al fratello più piccolo e per toccarla nelle parti intime.
L’uomo non si è fermato lì. Ha toccato il sedere e il seno della ragazza. Ha anche cercato di abbassarle i pantaloni del pigiama, premendo i propri genitali contro le sue gambe.
La ragazza, però, ha reagito con forza. Ha utilizzato le tecniche di arti marziali apprese per atterrare l’uomo. Poi, ha afferrato una spada da samurai dalla sua camera per tenerlo a distanza.
L’uomo, spaventato, ha minacciato la ragazza. Le ha detto che l’avrebbe uccisa se avesse raccontato tutto al padre, avvertendo che avrebbe preso con sé il fratello più piccolo. Poi è fuggito.
La giovane ha rivelato che questo non era un episodio isolato. Aveva già subito tentativi di approccio fisico da parte dell’uomo in varie occasioni precedenti.
Il padre della ragazza aveva insegnato a sua figlia le arti marziali come mezzo di autodifesa. Dopo l’accaduto, ha deciso di iscriverla a un corso specifico che ha frequentato per due anni, per garantirle maggiore sicurezza.
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