Sezze (LT) – Una ventenne è stata colpita a una gamba da un proiettile durante una rissa scoppiata sabato sera a Sezze, in provincia di Latina. I genitori della ragazza, Alessandro Giraldi e Laura Loreti, raccontano a Fanpage.it l’accaduto e denunciano il clima di violenza che si respira in città.
“Ha visto tutto, il trauma è forte”
“Mia figlia era al bar con il compagno e la sorella quando è scoppiata una rissa in strada”, spiega il padre. “Le ho suggerito di rifugiarsi nel locale, ma è proprio lì che è stata colpita”. Il proiettile ha ferito la ragazza alla gamba, per fortuna senza colpire organi vitali.
“Ci dicono che è stata fortunata, ma per noi è follia”, afferma la madre. “Lei ha visto tutto quello che è successo, il trauma è forte”. La ragazza è stata sottoposta a un intervento chirurgico all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina e si trova ora in convalescenza.
“Chiediamo giustizia”
I genitori della ventenne chiedono che venga fatta giustizia. “Abbiamo parlato con il prefetto e il questore, ma ancora non hanno trovato chi ha sparato”, spiega la madre. “Chiediamo a chi ne sa qualcosa di collaborare”.
“È inammissibile che una ragazza venga colpita da un proiettile in un bar dove pensava di essere al sicuro”, aggiunge il padre. “Non può diventare una cosa normale. Questo episodio ci ha segnato per sempre”.
Rissa e intervento tardivo delle forze dell’ordine
La rissa è scoppiata alle 22:00 di sabato sera, ma la prima volante è arrivata sul posto solo all’1:30, quando la ragazza era già in ospedale. “Come è stato possibile?”, si domanda la madre.
Oltre alle forze dell’ordine, anche il sindaco di Sezze si è mobilitato dopo l’accaduto. “È venuto in ospedale per un confronto e lo ringraziamo”, afferma il padre. “Ma noi oggi chiediamo soltanto che venga fatta giustizia”.
Un clima di violenza inaccettabile
L’episodio di Sezze è l’ennesimo a dimostrare il clima di violenza che si respira in alcune città italiane. I genitori della ragazza chiedono che le autorità prendano provvedimenti per garantire la sicurezza dei cittadini.
“Non siamo nati nel far west”, conclude il padre. “Noi siamo lavoratori umili e non accettiamo che questo tipo di violenza diventi la normalità”.
Fonte: Fanpage
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