Quirinale: è caos, i partiti non hanno un nome. Si andrà al primo voto al buio

24 Gennaio 2022 - 11:47

Quirinale: è caos, i partiti non hanno un nome. Si andrà al primo voto al buio

Nel primo giorno delle votazioni per eleggere il prossimo presidente della Repubblica, i parlamentari riuniti in seduta comune insieme ai delegati regionali a Montecitorio infileranno nelle urne prevalentemente delle schede bianche, salvo sorprese dell’ultimo momento. Sembra estremamente probabile, infatti, che quella che comincerà lunedì alle 15 sarà una seduta interlocutoria: dopo settimane di discussioni e trattative i partiti non hanno ancora raggiunto un accordo su un candidato o una candidata condivisa, e nessun blocco politico ha da solo i numeri per eleggere il suo preferito o la sua preferita nei primi tre scrutini, in cui servono i due terzi dei grandi elettori.

Gli scenari possibili sono ancora molti: c’è sempre la possibilità che lunedì i leader politici si accordino per votare qualcuno insieme nel secondo o nel terzo scrutinio, che si terranno martedì e mercoledì, ma sembra sempre più remota. È più probabile che la situazione si sbloccherà dal quarto scrutinio in poi, quindi da giovedì, quando basterà la maggioranza assoluta di 505 voti. I candidati dati per possibili sono molti – il rituale “toto-nomi” – ma al momento quelli più plausibili sono: il presidente del Consiglio Mario Draghi, l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, l’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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