Quando l’arte incontra il gusto: Marco Coda approda da Palato con “Un pezzo di me” ed “Eros”
Una collaborazione che intreccia materia, passione e identità
Nel cuore pulsante del locale Palato, dove ogni piatto racconta una storia e ogni dettaglio parla d’amore per il bello, arriva la forza materica e simbolica delle opere di Marco Coda. Due installazioni intense, viscerali, vive: “Un pezzo di me” ed “Eros, il bacio e pizza”.
Non sono semplici sculture. Sono emozioni che si intrecciano. Sono corde che parlano — di memoria, di pelle, di gusto, di Italia. Sono arte da toccare, da annusare con gli occhi, da assaporare con l’anima.
“Un pezzo di me” è una fetta di pizza — ma non è solo cibo.
È identità, affetto, ironia. È il richiamo alle radici, il calore di casa, l’orgoglio di essere parte di qualcosa di più grande.
“È – spiega Marco Coda – il racconto di ognuno di noi: un ritorno alla semplicità, all’essere autentici, senza filtri. È quella parte vera, familiare, che durante una serata da Palato offriamo a chi condivide con noi l’esperienza. Un gesto spontaneo, un frammento di noi stessi che si dona con leggerezza e amore. Una scultura fatta di materia viva e simbolica, proprio come una pizza: essenziale, imperfetta, profondamente umana”.
“Eros” è corpo e simbolo, passione e materia. “È – dice l’artista partenopeo – la parte sensuale dell’esperienza, quella che vibra oltre la vista. Un frammento in bronzo che racchiude la forza del desiderio e la delicatezza del contatto. Un bacio che si fa gesto eterno, un legame tra corpi che dialoga con la materia”.
Il rosso delle corde, l’oro che luccica, la materia viva e imperfetta si fondono con l’ambiente di Palato (Nasce dal progetto del gruppo Balato affiancato dall executive pizza chef Niko de Caro) in un dialogo tra cucina e scultura, dove l’arte non è appesa alle pareti — è vissuta, è presente, è servita.
