Putin dopo il Summit di Parigi vuole Kiev sotto amministrazione ONU e minaccia l’Ucraina “Li annienteremo”. Gli USA bocciano la proposta e presentano nuovo accordo sulle terre rare a Zelensky.
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Putin punta ad instillare il dubbio degli alleati sul sostegno al leader ucraino, considerato illegittimo da Mosca. Ma al contrario, la replica occidentale è stata compatta nella condanna, compresi gli Stati Uniti di Donald Trump finora più aperti alle istanze russe nella guerra: il governo di Kiev è scelto dalla sua costituzione e dai suoi cittadini, ha ricordato la Casa Bianca, dando forza al coro di sdegno sollevato da tutto l’Occidente e dall’Onu, con il segretario generale Antonio Guterres che ha sottolineato come l’Ucraina abbia “un governo legittimo, e questo deve essere rispettato”.
L’idea di un’amministrazione transitoria “è già stata utilizzata diverse volte” nel quadro delle Nazioni Unite, ha sottolineato lo zar durante un viaggio a Murmansk, ricordando in particolare il caso di Timor Est nel 1999. Una soluzione utile “per organizzare elezioni presidenziali democratiche che porterebbero all’arrivo al potere di un governo competente che avrebbe la fiducia del popolo, per poi iniziare negoziati con queste autorità su un accordo di pace e firmare documenti legittimi”.
Mosca considera Zelensky un leader illegittimo per non aver organizzato elezioni al termine naturale del suo mandato a causa del conflitto in corso in Ucraina. Una posizione sulla quale è caduto anche Donald Trump, che solo il mese scorso aveva definito il presidente ucraino un “dittatore mai eletto” e un “comico mediocre”, prima del drammatico showdown nello Studio Ovale che ha fatto saltare l’accordo tra Kiev e Washington sulle terre rare. L’intesa sembra invece essere vicina alla firma: “La parte ucraina ha ricevuto ufficialmente, con una nota, le proposte americane”, ha annunciato Zelensky senza fornire dettagli. Secondo i media, sarebbe molto sfavorevole per l’Ucraina, anche a giudicare dalla reazione russa: “Gli americani hanno presentato un’eccellente bozza di accordo sulle materie prime al maniaco di Kiev. Se il regime di Kiev lo approva”, Zelensky “e soci saranno impiccati a piazza Maidan, come Mussolini”, ha commentato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Dmitri Medvedev.
Al vertice dei volenterosi a Parigi, gli altri partner occidentali hanno invece ribadito il sostegno a Zelensky e si sono trovati concordi nel credere che Putin non voglia davvero raggiungere una pace. Per questo motivo, le sanzioni a Mosca restano, scatenando l’ira del Cremlino: “Se i paesi europei non vogliono seguire la strada” dell’allentamento delle misure, allora sono loro “che non vogliono seguire la via della pace”, ha detto il portavoce Dmitri Peskov. Con la proposta di Putin respinta al mittente, l’unica iniziativa sotto egida Onu che rimane percorribile per l’Occidente è quella dei peacekeeper. Ma manca l’unanimità dei volenterosi e resta la chiusura di Mosca. E al momento, “tutto questo resta altamente ipotetico e l’Onu non sta pianificando nulla”, ha sottolineato all’ANSA Jean-Pierre Lacroix, sottosegretario del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, dopo aver incontrato a Roma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “A maggio a Berlino si terrà un importante incontro ministeriale sul mantenimento della pace” e sulle “possibili missioni” future, ha poi annunciato Lacroix.
La strada rimane incerta, mentre al fronte la situazione è sempre più difficile per gli ucraini: “Le forze russe hanno l’iniziativa strategica lungo l’intera linea” dei combattimenti, ha rivendicato Putin, con il ministero della Difesa che ha annunciato la conquista di altri due villaggi nel Kursk e nel Kharkiv. E anche la tregua energetica concordata in Arabia Saudita fatica a prendere corpo: Mosca ha accusato le forze ucraine di “un doppio attacco contro la stazione di misurazione del gas di Sudzha” che ha “praticamente distrutto” la struttura, di aver preso di mira coi droni una raffineria di petrolio a Saratov e di raid sui siti energetici del Gruppo Naftogaz.
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Fonte: ansa