Renato Brunetta è stato posto alla guida del ministero della Pubblica Amministrazione nel governo Draghi. Già in passato, dal 2008 al 2011, Brunetta è stato Ministro dell’Innovazione e della Funzione Pubblica per il Governo Berlusconi.
Un’esperienza che tuttavia non gli è servita ad attirare le simpatie dei dipendenti pubblici, tant’è che in queste ore sono molte le polemiche degli statali in merito alla decisione del nuovo Presidente del Consiglio di far tornare Renato Brunetta a Palazzo Vidoni.
D’altronde Brunetta torna al Ministero della Funzione Pubblica in un momento molto delicato per la Pubblica Amministrazione: bisognerà definire le regole per la nuova modalità di lavoro agile, ci sarà da digitalizzare la PA e stabilizzare i precari.
E soprattutto, ci sarà da rinnovare il contratto dei dipendenti pubblici, con i sindacati che da tempo sono sul piede di guerra (tanto da scendere in piazza nel dicembre scorso).
In passato Brunetta dichiarò: “I dipendenti fannulloni vanno semplicemente licenziati”. Oggi, il ritorno dell’esponente di Forza Italia a Palazzo Vidoni, Corriere e altre testate hanno rilanciato un suo intervento di qualche mese fa nel quale diceva: “Basta, si torni tutti a lavorare”
A pochi giorni dal ritorno di Renato Brunetta alla guida del ministero della Pubblica Amministrazione, infatti, è tornata a circolare una sua intervista dello scorso giugno rilasciata a TgCom, nella quale l’esponente di Forza Italia parlava dello smart working.
Parole rilanciate oggi dall’edizione online del Corriere della Sera (salvo poi specificare che si era trattato di un’intervista rilasciata mesi prima) e riprese da altre testate, ma che appunto risalgono a mesi fa.
In quell’occasione, l’allora responsabile economico di Forza Italia chiedeva di “riaprire tutto”, parlando degli uffici pubblici.
“I Comuni devono funzionare, i tribunali devono funzionare, come funzionano gli ospedali. Non vedo perché se un ospedale funziona, non possa funzionare una scuola, un Comune, un ufficio urbanistica, un tribunale.
Se funzionano la polizia, i vigili del fuoco, i carabinieri, nel senso che vanno a lavorare e non ci sono i carabinieri in smartworking, loro sono nelle loro automobili, fanno le pattuglie … quindi smettiamola per favore, si torni tutti a lavorare”.
“Il Paese deve ripartire. Portiamo tutta la sicurezza necessaria, ma non confondiamo lo smart working con il lockdown”, diceva Brunetta, che ricordava: “Io sono alla Camera, con tutti i miei collaboratori, a lavorare. Votiamo in un’aula, distanziamento, sicurezza, sanificazione certamente, ma si è tornati a lavorare”.