Psicologia: quando una borsa rivela la personalità di una donna

5 Dicembre 2020 - 21:51

Psicologia: quando una borsa rivela la personalità di una donna

Il rapporto tra una donna e la sua borsa rientra tra i più curiosi aspetti della personalità femminile.

Sbaglia chi crede che la borsa sia un mero contenitore o un semplice accessorio. Tutt’altro: è un vero e proprio simbolo. Un qualcosa di intimo e personale, relativo alla psicologia e all’emotività femminile.

Non esiste, infatti, borsa che non riveli – in qualche modo – un ulteriore aspetto o una curiosità sulla persona che la indossa.

Pare proprio che una semplice borsa sia in grado di comunicare silenziosamente numerose informazioni sulla donna che la porta con sé.

Talvolta, sia il tipo di borsa (la forma, il colore), che il suo contenuto o il modo di portarla, diverrebbero segni… in grado di rappresentare l’universo interiore di una donna.

Infatti, diversi psicologi e ricercatori contemporanei prestano attenzione all’argomento.

Per esempio, Kathlyn Hendricks – esperta di linguaggio del corpo – dedica un libro al modo in cui le donne indossano le borse. Mentre la coach – Jessica Chivers – scrive addirittura un trattato al riguardo.

In psicologia vi è una ricca letteratura che correla i beni materiali – come borse o scarpe – a disagi interiori.
Stando a Yajin Wang – professore e ricercatore di Psicologia presso l’Università del Maryland:

“Le persone usano le borse e altri prodotti di lusso per farsi distrarre o per convincere se stessi che sono preziosi e hanno un valore sociale, oltre che emotivo.”


Dimmi che borsa indossi e ti dirò chi sei…

Karen Pine – professoressa di Psicologia e autrice di “Mind What You Wear: The Psychology Of Fashion” – vede le borse di lusso come un mezzo per riparare le ferite emotive del passato, ostentando il potere d’acquisto del presente.

In pratica, la borsa come un mezzo per mascherare fragilità interiori.

Secondo gli studi della stessa Karen Pine e di Simonne Gnessen – autrice di un manuale di economia al femminile -, la donna che ama ostentare la propria “it-bag” – solitamente di grandi dimensioni e mai priva di una firma luccicante in bella mostra – tende spesso ad assumere su di sé le caratteristiche del suo accessorio.

Vale a dire che se la borsa al suo braccio è costosa, chic e di prestigio, allo stesso modo anche la sua proprietaria sembra provare l’emozione di sentirsi altrettanto preziosa e di valore.

Forse per compensare alcune mancanze interiori ed un’autostima non particolarmente solida, attraverso l’acquisto di un accessorio molto costoso e di lusso.

Così da riempire un vuoto “depressivo”: più grande sarà la borsa, più ampio sarà il vuoto emotivo da colmare.

Le due studiose individuano poi nel logo della borsa – simbolo del suo marchio prestigioso – un simbolo ineludibile di appartenenza sociale e culturale ad una specifica fetta della società.

Il segno preciso di appartenenza a un gruppo, al quale una donna sente di appartenere (mostrandolo agli altri). O nel quale vorrebbe identificarsi, rafforzando o (ri)creando la propria identità.

Anche Carolyn Mair – psicologa inglese e docente di Psicologia della Moda presso il London College of Fashion – intraprende un interessante studio sulla relazione tra la personalità di una donna e il modo nel quale indossa quotidianamente la sua borsa.

Secondo la scienziata, le borse particolarmente piccole sarebbero le preferite delle donne più introverse.
Donne che sceglierebbero – appunto – un accessorio dalle piccole dimensioni per non attirare gli sguardi.

Mentre una borsa grande e voluminosa rappresenterebbe simbolicamente una personalità ampia e forte, che non teme le attenzioni altrui.

. La borsa indossata con la tracolla sul davanti come una fascia sul petto – nasconderebbe invece un bisogno di sentirsi protetta e sicura, come per mantenere le distanze tra sé e l’altro.

. Una borsa grande da giornocome una “tote bag” -, da indossare saldamente sulla spalla e da mantenere tra il braccio ed il corpo, indicherebbe una personalità scrupolosa, attenta e pratica. Bisognosa di tempo, prima di vincere la diffidenza nei confronti di nuove conoscenze.

. Indossare una borsetta dalla lunga tracolla sulla spallalibera di dondolare accanto al corpo – significherebbe mostrare una personalità spontanea, minimalista, poco attenta alle griffe e più attratta dalla qualità e dalla genuinità (delle borse, come delle relazioni sociali ed intime).

. Infine, portare a spasso la propria borsa al braccio – appesa ad un gomito e posta davanti al corpo -, secondo gli esperti di  linguaggio del corpo indicherebbe una personalità forte e sicura. Legata al successo, alla carriera e ben disposta ad ostentare una salda sicurezza di sé.

Ma parliamone con il Dottor Freud!

Nella sua “Introduzione alla Psicoanalisi”, Freud vede in tutti gli oggetti e gli spazi dalla forma cava – con la funzione di accogliere o racchiudere qualcosa – una rappresentazione simbolica.

Nell’inconscio umano, tali oggetti sarebbero riconducibili agli organi genitali femminili. Più in generale, all’utero materno: luogo concreto e simbolico per eccellenza, atto a proteggere, tutelare ed accogliere.

Così, nel discorso sulla simbologia psicoanalitica – relativa ad oggetti come scatole, caverne e persino stanze, edifici, porte e portoni – Freud nomina anche borse e borsellini.

Questi, infatti, diverrebbero simboli da ricondurre alla sessualità femminile – in senso ampio -, anche perché accessori legati all’abbigliamento (dunque al corpo e alla psiche) femminile.

La borsa non è l’unico accessorio che rappresenterebbe – per la psicoanalisi freudianaun simbolo sessuale.

Anche le scarpe avrebbero una lettura simbolica, in quanto oggetti dalla forma cava. Nell’immaginario inconscio, sarebbero infatti sempre riconducibili alla sfera sessuale femminile.

Così come anche cappelli, cofanetti di gioielli, biancheria.
Invece la cravatta dovrebbe la sua forma allungata all’associazione inconscia con i genitali maschili.


La borsa come rappresentazione della psiche di una donna 

E se anche la borsa di una donna avesse una funzione di “contenimento emotivo”? Di ansie, di angosce o fonte di sicurezza e protezione.

Come delle “Mary Poppins”, alcune donne tendono a portare con sé – nella propria borsaqualsiasi oggetto o accessorio che possa dimostrarsi utile, in ipotetici casi di emergenza e difficoltà.

È per questo che agli studi sul linguaggio corporeo nell’indossare la borsa, si potrebbe aggiungere una funzione di simbolica protezione.

Infatti, la borsa ha spesso il compito di sostituire temporaneamente il rassicurante tetto domestico, il proprio focolare, l’intimità di casa. Come per portare con sé un pezzo della serenità e della sicurezza della propria casa.

Insomma, il contenuto di una borsa rappresenta un bagaglio non solo concreto, ma anche emotivo e mentale.

Basti pensare alla diffusa pratica di “mettere ordine” nella propria borsa, svuotandola di tutto il suo contenuto, per risistemare ogni oggetto con attenzione.

Proprio come un voler mettere ordine, simbolicamente, nella propria mente e tra i propri pensieri.

Marilìa Testa

Da bambina comincio a muovere i primi passi nell’ambiente dello Spettacolo, animata dal “fuoco sacro” di una Vocazione Artistica. Non disgiunte, le passioni per gli studi classico-umanistici, la scrittura e un certo tipo di giornalismo (d'inchiesta e radiotelevisivo). Nata a Napoli, vivo a Pozzuoli, nella terra ardente (per etimologia, ma non solo) dei Campi Flegrei e figlio dei vulcani risulta, un temperamento impetuoso e idealista, sanguigno, viscerale e volitivo che mi guida. Mi piace definirmi una “ricerc-Attrice” per la totale abnegazione e lo spirito da cronista con cui affronto un lavoro, cercando materiale utile, al fine di arricchire un bagaglio personale e la vita interiore di un personaggio da incarnare, in contatto con la mia emotività, incanalando emozioni ed energie, anche sulla scia dei metodi Stanislavskij-Strasberg. Verità e Giustizia come princìpi fondanti e personali motori interiori. Credo fermamente nell'importanza e nella necessità di una libera informazione, anche per far fronte a momenti emergenziali - in periodi di crisi collettiva - con una maggiore prontezza e consapevolezza. Vorrei provare a offrire un servizio di approfondimento culturale, con un focus sul settore Cultura e Spettacolo, nella speranza di una qualche utilità sociale.