“Sono 335 le misure detentive in atto al 31 Gennaio di quest’anno in 6 strutture di Casa Lavoro. Ad Aversa la sez.
dell’Istituto Penitenziario conta 42 internati, ma il lavoro che dovrebbe caratterizzarla, manca. Queste persone rischiano di diventare invisibili, senza
casa e senza lavoro una condizione di sostanziale ingiustizia che non può essere ignorata” cosi il Garante campano delle persone private della libertà personale
Samuele Ciambriello nel commentare le motivazioni che lo hanno spinto ad un incontro oggi presso la casa di reclusione Filippo Saporito di Aversa sul tema del
lavoro di pubblica utilità per i detenuti della casa di reclusione e in particolare per gli internati che sono ivi ristretti
Erano presenti la Direttrice del carcere la
Dott.ssa Stella Scialpi, il comandante del carcere Francesco Serpico, l’educatore Angelo Russo, il Garante Regionale dei Detenuti Samuele Ciambriello, la Dott.ssa
Assunta Borzacchiello delegata del Provveditore Regionale dell’amministrazione penitenziaria, la Responsabile dell’archivio storico di Napoli Candida
Carrino e Alfonso Golia sindaco di Aversa.
Il Garante Ciambriello ha comunicato di voler promuovere finanziando con i soldi delle Regione, dei progetti di pubblica
utilità sia per far uscire un gruppo di detenuti dal carcere al lavoro presso il Comune di Aversa sia per riordinare l’archivio dell’ex OPG così da essere
fruibile anche all’esterno.
I progetti saranno su più fronti con attività sul territorio del Comune di Aversa, come la cura del verde ( aiuole,
parchi) , arredo urbano, manutenzione della segnaletica stradale. Il Comune prevede l’utilizzo di circa 50 detenuti ( di cui 5 “internati”) mentre all’interno del carcere
l’altro progetto il riordino dell’archivio dell’ex OPG vedrà coinvolti 5 internati, sempre all’interno del carcere un progetto vedrà coinvolti detenuti per l’utilizzo e
la valorizzazione del tenimento agricolo nel carcere.
Durante l’incontro il Garante Ciambriello ha tenuto a precisare che “bisogna superare
le case lavoro che sono in piedi dal 1930, un’idea terapeutica di lavoro superata. Occorre pensare invece a luoghi non detentivi, case che siano veramente
tali e contesti di lavoro e di inclusione sociale che vedano coinvolti gli enti locali. Insomma delle vere misure alternative di reinserimento sociale per
queste persone che vengono considerate particolarmente pericolose”!
Il Garante poi è entrato nella sezione degli internati, li ha incontrati portando
loro delle mascherine e a ognuno un libro mentre il Sindaco ha regalato delle “polacchine aversane”.
“Questo di oggi è stato un importante passo in avanti per la definizione di un percorso
comune volto alla promozione di opportunità di inserimento lavorativo per i detenuti e gli internati della casa di reclusione di Aversa” così il sindaco di Aversa Alfonso Golia al termine dell’incontro di oggi presso l’Istituto.
II primo cittadino di Aversa così conclude “ di concerto con i sottoscrittori del Protocollo e con il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania,
si sono individuate le specifiche attività lavorative da realizzarsi nella città di Aversa, selezionando soggetti in stato di detenzione, compresi gli internati
ristretti nella Casa di Lavoro, con l’obiettivo di accrescerne le competenze professionali per un futuro inserimento nel mercato del lavoro. Le stesse parti hanno
già stabilito che i progetti avranno quale area prioritaria di intervento quella relativa alla manutenzione del verde pubblico e al recupero del patrimonio
ambientale, la cura dell’arredo urbano e la manutenzione della segnaletica stradale”.