Professoressa colpiti da pallini: genitori dell’alunno pronti alla querela per diffamazione

2 Luglio 2023 - 9:27

Professoressa colpiti da pallini: genitori dell’alunno pronti alla querela per diffamazione

La famiglia del ragazzo che ha sparato con una pistola ad aria compressa contro una professoressa a Rovigo è pronta a querelare la docente.

Il legale della famiglia, l’avvocato Nicola Bergamini, ha affermato che i genitori potrebbero agire sia in sede penale che civile, per diffamazione e danni morali.

Se la professoressa Maria Cristina Finatti dovesse continuare a diffondere notizie “non veritiere” sul pentimento e le scuse dopo l’episodio.

L’avvocato Bergamini ha riferito: “L’alunno ha incontrato la docente a scuola e si è scusato, e anche i genitori.

La famiglia finora ha evitato di esporsi per non alimentare il processo mediatico, ma la presenza delle professoressa sui media è costante”.

Informazioni false da parte della professoressa

Secondo quanto ricostruito dalla famiglia riguardo ai fatti accaduti da ottobre fino ad oggi:

“è stato messo in evidenza che le informazioni fornite dalla professoressa Finatti sul loro figlio sono assolutamente imprecise, se non addirittura false. Non si contesta l’episodio, ma la docente afferma che i ragazzi non si sono pentiti, non si sono scusati, non c’è stato un processo rieducativo, e ancora oggi vivono serenamente senza punizione. Questo non è vero”.

Il legale ha precisato che il ragazzo che ha sparato “si è scusato personalmente e insieme alla famiglia in diverse occasioni, fin dal giorno stesso dell’episodio. Appena tornato a casa, quel giorno, ha mandato una mail alla professoressa, che aveva lasciato la scuola, per porgere subito le sue scuse, chiedendo un contatto telefonico per programmare un incontro per scusarsi di persona. La professoressa Finatti ha risposto dopo un’ora, ha apprezzato che il ragazzo si fosse reso conto della gravità del fatto e avesse accettato le scuse, tanto che non riteneva necessario un incontro personale”.

Il legale della famiglia

Il legale ha sottolineato che la docente “nei giorni successivi agli spari non è mai stata a casa, l’alunno l’ha incontrata sui banchi di scuola e si è scusato nuovamente. I genitori sono andati a scuola per porgere le loro scuse”.

La famiglia contesta alla professoressa Finatti il fatto che ripeta di sentirsi abbandonata e parli sempre in maniera generica sulla scuola. Si lamentano perché sta causando danni nei confronti del ragazzo, dipingendolo come un “mostro”. Tuttavia, il ragazzo ha fatto e continua a fare volontariato, perché ritiene giusto il percorso rieducativo. Nonostante il ragazzo non sia mai stato presente su alcun social network, la presenza costante della professoressa sui media porta a un’attenzione da parte dei media e delle televisioni.

Fonte: tgcom24

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