Problemi di postura: prima il medico, poi la tecnologia

2 Dicembre 2020 - 18:05

Problemi di postura: prima il medico, poi la tecnologia

È un periodo di grandi incertezze, e il Covid ne è il principale colpevole. Favorito però da un substrato politico-sociale assolutamente impreparato a contrastarne l’aggressione. Non c’è da stupirsi troppo, si era in crisi già prima dell’avvento del virus.

Ci si pone tante domande, il cui numero supera ampiamente le risposte. La sensazione sgradevole è che, sia le domande che le richieste, restino costantemente senza risposte.

Il gioco dei cartellini

Si va dal “mi faresti un favore” al “San Gennaro pensaci tu”, ma niente. Il distanziamento ha allontanato anche i Santi. Neanche i colori assegnati ad ogni regione da sapienti imbianchini sono stabili, rosso, rosso chiaro, arancione, giallo scuro, giallo.

Mi aspetto a breve un cambiamento anche dei cartellini arbitrali, al giallo e al rosso si aggiungerà l’arancione. A dire il vero i giornalisti sportivi, e in particolare i cronisti, sono avanti.

Da anni parlano di questo fantomatico cartellino arancione, per falli al limite dell’espulsione. Conte da San Giovanni Rotondo, Di Maio dalla sezione campana, De Luca da Salerno, si affiancano a Orsato di Schio.

Droni usati come Var

C’è anche il Var, lo ha sperimentato la polizia di Madrid. Droni che dall’alto misurano il distanziamento degli ignoti passeggiatori, pronti a sanzionare i contatti troppo ravvicinati.

Non trasgredire è semplice, basta adeguare il proprio passo a chi precede, in modo da mantenere una distanza costante. Se qualcuno si ferma, si approfitta per proclamare un flash-mob improvvisato, i social aiutano.

E il sistema basato su droni e telecamere, tutte le strade ne sono fornite, direi tappezzate. Questo potrebbe a questo punto essere utilizzato a fini diagnostici, per evidenziare alterazioni posturali dei cittadini…

Tecnologia applicata alla medicina sportiva

Scherzo, ovviamente, ma mi serve come introduzione per parlare di una tecnologia. Una novità utilizzata anche nella medicina sportiva e che rappresenta una vera rivoluzione nel settore.

È una analisi del movimento effettuata con sensori inerziali. In pratica, applicando un sensore in zona sacrale, ed effettuando passi e movimenti prestabiliti, si riescono a ottenere una serie di informazioni estremamente interessanti.

In particolare sull’equilibrio e sulla simmetria muscolare in fase dinamica. Un computer collegato al sistema elabora un grafico dettagliato che consente al medico di evidenziare patologie o squilibri del movimento.

Patologie e squilibri nel movimento

Non cambia l’approccio per chi come noi si interessa di sport. Anche questa metodica di analisi del movimento richiede un approccio multidisciplinare, una coordinazione fra i vari specialisti.

Nel mio campo, l’odontoiatria sportiva, lo si utilizza sia in fase diagnostica che terapeutica. E serve per verificare se le cure effettuate migliorino eventuali asimmetrie, o non ne creino.

Naturalmente sempre interfacciando i dati ottenuti con quelli elettromiografici, kinesiografici, stabilometrici. Non dando mai per verità assolute i dati ottenuti con singole strumentazioni.

E anteponendo sempre una visita accurata. La tecnologia aiuta, riduce i possibili errori, ma non può sostituire un rapporto medico-paziente che è parte importante della terapia.

C’è poi l’aspetto emozionale del paziente nella sua valutazione oggettivamente complessa. Un dialogo attento, dove la funzione dello specialista è soprattutto quella di saper ascoltare, aumenta esponenzialmente la possibilità di successo terapeutico.

Franco Di Stasio