Si è tenuta presso il carcere di Arienzo, promossa dalla Direttrice Annalaura De Fusco, la presentazione del libro del magistrato Carlo Spagna intitolato “ Teresa
B.” Iuppiter Edizione , che racconta il dramma di una madre, Teresa Buonocore, colpevole di aver reagito agli abusi sessuali di cui era rimasta vittima sua
figlia di 9 anni. La sua denuncia alle autorità innesca un escalation criminale da parte del pedofilo che la porterà alla morte per mano di due killer, balordi come
il loro mandante che dal carcere organizza e da il via ad una vera e propria esecuzione.
Alla presentazione del libro erano presenti
oltre all’autore il magistrato Carlo Spagna, la Direttrice del carcere Annalaura de Fusco, il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello e l’avvocato Francesco
Piccirillo. Alla presentazione hanno preso parte diversi detenuti, in particolare i tre che gestiscono la biblioteca del carcere, che dopo aver letto il libro,
hanno posto una serie di domande al magistrato.
Il magistrato Spagna fa il suo esordio in un genere che sta a cavallo tra il legal
thriller, la cronaca giudiziaria e il poliziesco, senza appartenere a nessuno di essi.
Il garante campano Ciambriello nel suo
intervento ha ringraziato la Direttrice, i ragazzi che sono ospiti nella Casa Circondariale di Arienzo, protagonisti in numerose iniziative culturali, teatrali, e
sociali e ha dichiarato : “Un libro – testimonianza di un grande magistrato sullo sfondo di una città pervasa da indifferenza, paura e omertà, ove talvolta
anche le istituzioni offrono di se un immagine ingloriosa. Su questo sfondo si consuma il dramma di Teresa Buonocore, dove spesso le istituzioni, lo voglio
ricordare, hanno un debito non solo nei confronti dell’uccisa ma della famiglia e delle persone che hanno subito la violenza da quest’orco. Un’ottima iniziativa per la
giornata che ricorda di dire sempre in ogni circostanza NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE!”
Nel ringraziare la Direzione del carcere, il magistrato Spagna nella sua introduzione
ha dichiarato che il mondo della giustizia è fatto di luci e ombre, rimanendo coinvolto personalmente da questo evento perché e stato giudice e relatore della sentenza.
Ha poi dichiarato inoltre che: “ Le scelte dei magistrati devono essere rigide e razionali, non devono cedere alle emozioni però è giusto continuare ad essere garantisti.”