Prescrive cure alternative al telefono e il paziente muore: arrestato medico

25 Gennaio 2022 - 8:57

Prescrive cure alternative al telefono e il paziente muore: arrestato medico

Un ginecologo, Roberto Petrella, 75 anni,originario di Teramo, noto per le posizioni “no vax”, è stato posto agli arresti domiciliari a Catanzaro con l’accusa di aver ordinato telefonicamente cure

“alternative” a un paziente campano che poi è morto. Il medico, ginecologo già destinatario di un provvedimento non definitivo di radiazione dall’Ordine professionale, avrebbe

suggerito al paziente, affetto da più patologie intrugli a base di funghi, sconsigliandone il ricovero. Il giorno prima del decesso, la moglie del paziente aveva chiamato il medico,

il quale le avrebbe sconsigliato di portarlo in ospedale suggerendole di nuovo una cura alternativa. Il medico intercettato per un altro procedimento – A disporre l’arresto per il medico,

noto per essere un No vax, è stata la Digos di Catanzaro. L’indagine aveva preso il via dalle intercettazioni svolte sul medico stesso nell’ambito di un altro procedimento, instaurato a suo carico alla Procura di Catanzaro.

L’ipotesi accusatoria è che il ginecologo non abbia effettuato una corretta diagnosi e che non abbia apprestato il necessario trattamento terapeutico su un paziente con

gravissime e molteplici patologie pregresse (cardiopatia con acuzie di infarto nel 2007, ipertensione, ipercolerestolemia, diabete, problemi di prostata), curandolo invece con

pratiche non riconosciute dalla scienza medica e procrastinando il ricovero ospedaliero. Il medico avrebbe detto: “I vaccinati muoiono a decine” – “Tutte le persone vaccinate stanno morendo a decine al giorno.

Ascoltami, il virus non esiste, lo fanno apposta”. E quanto risulta dalle intercettazioni degli investigatori di Catanzaro, secondo i quali il medico stava parlando con una donna che in casa aveva una familiare positiva.

“Ha una polmonite interstiziale da vaccino”, le diceva, aggiungendo che se l’avesse portata in ospedale sarebbe morta. Le esigenze cautelari alla base del provvedimento sono state desunte dal Gip dalla non occasionalità della

condotta del sanitario, che ha sollecitato cure alternative alla medicina ‘ordinaria’, prive di validità scientifica, anche in relazione ad un’altra paziente affetta da Covid,

dando esecuzione ai numerosi proclami antiscientifici diffusi sul suo profilo Facebook.