“Caduta libera” dal secondo piano della scuola, grave un 15enne. Sospetti inquietanti

27 Aprile 2021 - 22:43

“Caduta libera” dal secondo piano della scuola, grave un 15enne. Sospetti inquietanti

Ragazzo precipita dai piani alti della scuola, è un caso?

Non c’è pace per la scuola In Italia. Ci arriva da Milano la notizia di uno strano caso avvenuto in una delle
scuole del centro, dove un ragazzo è precipitato dal secondo piano della scuola di appartenenza, generando
panico e apprensione da parte di tutti gli studenti che in quel momento erano presenti nel complesso
scolastico.

I fatti

La vicenda ha visto come sfortunato protagonista un ragazzo di 15 anni, ricoverato in gravi
condizioni all’ospedale Niguarda Di Milano dopo essere caduto da uno dei piani alti della scuola in
questione, riportando ferite gravi in tutto il corpo. C’è un aspetto
inquietante, un lato oscuro all’interno di tutta questa vicenda. A seguito di rilievi e di testimonianze raccolte
dalle forze dell’ordine, giunte immediatamente in loco grazie alla veloce e repentina segnalazione degli
enti addetti alla sicurezza dell’edificio scolastico stesso che ricordiamo si tratta dell’Istituto salesiano Sant’Ambrogio in Milano , si sospetta che lo studente si sia lanciato volontariamente. Dunque non si tratterebbe
di un fatto casuale, ma di un atto voluto e dunque di un tentativo di
suicidio.

Ombre sull’intera faccenda

Il ragazzo, nell’intervallo tra un’ora di lezione e l’altra, si è allontanato volontariamente e, a detta di
alcuni compagni sentiti in qualità di testimoni oculari , si sarebbe affacciato da una delle finestre della scuola
salesiana da lui frequentata, gettandosi nel vuoto. Sulla base di tali dichiarazioni il quindicenne si
sarebbe lanciato volontariamente. Sappiamo che in tempi di pandemia come questo, la scuola sta vivendo
uno dei periodi più difficili e bui che si sia mai trovata ad affrontare, con plessi chiusi per la
maggior parte e studenti che sono costretti a seguire le lezioni in didattica a distanza. Molto spesso
questa condizione infelice ha generato situazioni materialmente e psicologicamente
insostenibili nei soggetti più sensibili. Questo caso potrebbe essere uno dei tanti in cui uno studente modello,
forse a causa di problemi psicologici generati dalla mancanza di una didattica in presenza , abbia progettato
l’ insano gesto di farla finita lanciandosi volontariamente dall’Istituto da lui frequentato. E’ ovvio che
parliamo solamente di mere supposizioni anche perché il “suicida”, proprio per le gravi ferite riportate, non
può rispondere alle domande degli inquirenti. Si hanno comunque notizie abbastanza precise. Lo studente infatti frequenta con successo il primo liceo e molti sostengono sia un ragazzino che non ha mai dato problemi di sorta e che anzi si distingua per la sua bravura nelle materie
umanistiche di cui è un fervido conoscitore attraverso i suoi studi. Il ragazzo, all’arrivo dell’ambulanza, si
dice che fosse cosciente e che vaneggiasse di un tentativo fallito di mettere fine alla propria vita.

Le “reazioni” dei paramedici

I paramedici dell’ambulanza, una volta giunti con celerità all’interno dell’ istituto, di fronte a tali
vaneggiamenti e tentativi di fuga nonostante le gravi ferite da parte del ragazzo, sono stati costretti a
sedarlo e a ricorrere alla ventilazione assistita. Tutto questo solo per fare in modo che l’aspirante suicida potesse essere
soccorso nel miglior modo possibile e portato in ospedale dove, nonostante le gravi ferite riportate, sembra
comunque che non sia in pericolo di vita. Ma la faccenda ha dei lati comunque irrisolti che sono al vaglio
degli inquirenti. Infatti, sulla base delle testimonianze di più persone che in quel momento erano presenti
nel cortile della scuola dove è avvenuto il esto ancor aprivo di una spiegazione certa , gli investigatori hanno riferito ai mass media che si è
trattato di un atto volontario. Eppure,  riguardo le motivazioni che hanno indotto il giovane a lanciarsi nel
vuoto si brancola ancora nel buio e si continua a tenere uno stretto riserbo u di lui e la sua famiglia. Sulla base di ciò, parlare di suicidio e soprattutto di motivazioni dovute al forzato “lockdown” non è semplice.

Le uniche certezze sull’accaduto

Quel che è certo e che adesso questo ragazzino di soli 15 anni ha subìto un forte trauma cranico a seguito della caduta. Sicuramente se i soccorsi non fossero stati così celeri, per il ragazzo non ci sarebbero state speranze. E, forse, rientrava tra le vittime “silenti” di questa pandemia, morto per ben altre motivazioni.  Pochi sono gli elementi che possono indirizzare
gli inquirenti sulle reali ragioni che hanno spinto il ragazzino. Resta il fatto che sia avvenuto all’interno
della scuola e che abbia indubbiamente generato il panico e l’incredulità fra gli studenti presenti nel cortile.

Le possibili implicazioni psicologiche

Ricordiamo che è stato difficile per il personale scolastico e per i ragazzi iscritti alle scuole medie inferiori e
superiori affrontare un tale anno soggetto a pandemia. Un anno scolastico che ha visto i ragazzi affrontare situazioni
completamente nuove e soprattutto inaspettate, tali da generare in molti di essi effetti devastanti sulla
psiche generando così tra gli stessi fenomeni di depressione, malcontento, apatia. Se n’è sentito parlare spesso dai media e non solo. Molti di loro sono caduti in uno s stato di depressione. A volte, purtroppo, anche profonda come sembra in questo caso. Fenomeni che non
hanno fatto altro che accrescere insicurezze nei soggetti più sensibili. Molte volte risolvendosi in gesti
assolutamente incomprensibili da parte degli scolari dovuti alla mancanza di quelle certezze in ambito
scolastico a cui ragazzini di 15 anni si aggrappano per riuscire a risolvere problemi adolescenziali. Gli stessi che molte
volte risultano nella mente di determinati soggetti assolutamente insormontabili. Ed è proprio in questo
senso che, sembra, si stanno dirigendo le indagini delle autorità competenti. Eppure è troppo presto per avanzare
ipotesi realistiche poiché comunque ci si sta basando solamente su testimonianze oculari che comunque
portano tutte in un’unica direzione,: il quindicenne si è lanciato volontariamente nel vuoto sulla base di un suo
malsano piano suicida precedentemente studiato. Se così fosse, ci troveremmo di fronte ad un ennesimo
tentativo di disperazione avvenuto in ambito scolastico come già verificatosi in precedenza in altre recenti
situazioni. Gesto estremo che sottolinea ancora una volta la necessità di educazione da parte di genitori e
professori ai valori intoccabili e sacri della vita, valori che in questo caso sono stati calpestati in un folle gesto
che non ha ragioni plausibili.