Prada Cup: trionfo di Luna Rossa, 7-1 agli inglesi, ora sfida a New Zealand per l’America’s Cup

21 Febbraio 2021 - 11:03

Prada Cup: trionfo di Luna Rossa, 7-1 agli inglesi, ora sfida a New Zealand per l’America’s Cup

Sarà Luna Rossa a sfidare Emirates Team New Zealand per la conquista dell’America’s Cup. Questo il verdetto delle due regate decisive della Prada Cup, porta di accesso per potersi confrontare col Defender neozalandese.

Il verdetto che ha sancito la vittoria del Team Prada è arrivato con le due ultime vittorie, nella notte scorsa, contro gli inglesi di Ineos Team Uk. Alla fine il risultato recita un netto 7-1 a favore dei colori italiani.

Un trionfo della bandiera bianco rosso e verde come gruppo, come tecnologia, come struttura sui ben più ricchi consorzi, prima americano, e poi inglese. E pensare che Luna Rossa era considerato il fanalino di coda da parte dei bookmaker nei pronostici prima delle regate.

Una vittoria schiacciante e che giustamente è stata festeggiata come si deve nella manifestazione della consegna della Prada Cup col tifo, il chiasso, l’entusiasmo e le trombe delle famiglie che sono risuonate nella baia di Auckland.

Una festa per pochi intimi, circa 200 persone, causa covid, ma che ha visto sprigionarsi tutta l’italianità con bandiere al vento e tuffi in acqua dei membri dello staff e dell’equipaggio. E lei Luna Rossa, a riposo, attraccata, col gonfalone al vento e la scritta Winner Prada Cup.

Una vittoria che ci fa tornare indietro di 21 anni, quando sempre Luna Rossa, vinse la Louis Vuitton Cup (attuale Prada Cup) e che si garantì la sfida, allora, sempre ai neozelandesi. Sfida per il trofeo più antico della vela, ben 170 anni.

Ma ora vediamo come il team di Patrizio Bertelli ha conquistato gli ultimi due punti, quelli decisivi. Gli inglesi, che venivano dalla vittoria nell’ultima regata di sabato, si erano caricati a dovere, e pensavano di iniziare una rimonta che sarebbe stata clamorosa.

E anche l’aggressività in partenza di sir Ben Ainslie lo aveva fatto capire Tuttavia gli italiani sono rimasti sempre concentrati per ogni singola regata. E non hanno ripetuto l’errore fatto in partenza nell’ultimo match, tenendosi a destra sopravento a Ineos.

Accompagnandolo verso il boundary (limite campo) di sinistra e virando in contemporanea. A quel punto la barca italiana era leggermente in vantaggio ma sottovento. E Checco Bruni, uno dei due timonieri, ha fatto valere tutta la sua abilità, riuscendo a guadagnare spazio in una posizione scomoda.

Per poi al primo vero incrocio garantirsi quel vantaggio che, grazie alla maggiore velocità e alla migliore capacità di stringere il vento, è andato progressivamente aumentando. Ogni lato Luna Rossa ha dilatato il margine approfittando anche della condizione ambientale, vento leggero e onda corta, che la rende imbattibile, almeno contro gli inglesi.

Sulla linea d’arrivo il risultato è stato impietoso per il team Ineos arrivato con 1’45 di ritardo. Nella seconda regata grandissima battaglia in partenza. Ainslie si gioca le ultima carte e costringe Jimmy Spithill a beccare una penalità per partenza anticipata, 50 metri di scarto.

In verità anche gli inglesi dovrebbero essere penalizzati per essere passati senza diritto di precedenza davanti a Luna Rossa, ma i giudici chiudono un occhio. Tuttavia la barca italiana, con un vento leggermente cresciuto, mostra i muscoli e passa in vantaggio alla prima boa.

Gli inglesi, in ritardo di 12 secondi, non demordono e le provano tutte. Restano attaccati alla poppa tricolore anche per il secondo lato. Poi Luna Rossa inizia un controllo spietato, fino a che prende margine e chiude in scioltezza.

Insomma 7-1 e Max Sirena, skipper del Consorzio italiano, che potrà togliersi la soddisfazione di vincere la sua terza America’s Cup, stavolta col tricolore, avendo già vinto a bordo con New Zealand nel 2017 e con gli americani di Oracle Usa nel 2010.

Max Bonardi