Non poteva iniziare meglio la finale della Prada Cup ad Auckland. Luna Rossa si trasforma in Aquila Rossa e fa un sol boccone degli inglesi di Ineos. E alla fine della prima giornata di regate il punteggio dice 2-0 a favore della barca italiana.
La prestazione fa ancora più sensazione perché il team di Patrizio Bertelli finora non aveva mai battuto gli avversari con al timone sir Ben Ainsle. E la cosa che ancora più conforta in funzione del risultato finale è che le vittorie sono arrivate con condizioni di vento differenti.
Nella prima regata, con una brezza leggera che ha messo a dura prova la concentrazione degli equipaggi, timorosi di fare manovre che avrebbero rallentato la barca. E nella seconda prova con vento medio che rinforzava man mano che la competizione procedeva.
Importante a questo punto stare coi piedi per terra, non farsi soverchie illusioni che la gara sia tutta in discesa. Per aggiudicarsi la Prada Cup, e vestirsi del ruolo di Challenger di New Zealand, e provare a vincere l’America’s Cup, servono 7 vittorie. Il cammino è lungo, ma la fiducia è tanta.
Ma vediamo come Luna Rossa ha sorpreso nella notte gli inglesi. Nella prima regata disputata con condizioni di vento leggero da Nord Nord Est (6-9 nodi) Ineos Team Uk entra secondo in partenza. E cercando di disturbare Luna Rossa, stramba con un angolo troppo stretto e ricade sui foil (alette laterali).
La conseguenza è che praticamente si ferma e per ripartire ci mette tempo. Dall’altra parte, la coppia di timonieri della barca azzurra, James Spithill–Francesco Bruni fa tutte le manovre nel migliore dei modi, prende una buona velocità. E passa la linea di partenza al secondo.
Gli inglesi, invece, arrancano e passano dopo tanto tempo, troppo in ritardo da subito per cercare di recuperare. La navigazione di Luna Rossa è ottimale, senza pressione, vola tranquilla e aumenta progressivamente il vantaggio che alla fine sarà 1’52”.
Gli inglesi provano a recuperare, ma in queste condizioni di vento si capisce che la barca italiana ne ha di più, e devono soccombere. Ma si capisce che la sconfitta che incassano non la digeriscono, e si fanno trovare più agguerriti nella seconda regata.
Questa volta le barche entrano a parti invertite nel cancelletto di partenza. Al via sono appaiate ed è una prova di velocità. Quando Luna Rossa capisce che rischia di entrare nei rifiuti dell’avversario, vira e va nella parte destra del campo. E fa bene.
All’incrocio successivo Team Prada con mure a dritta ha diritto di precedenza, per cui Ben Ainslie poggia. E vede solo la poppa degli italiani, che rivedrà solo all’arrivo. A quel punto Luna Rossa procede al meglio cercando il vento che nel frattempo è rinforzato.
E soprattutto nell’ultimo giro, da tattica chiara di match-race, inizia a controllare la barca avversaria frapponendosi tra lei e il vento. Per poi chiudere in poppa con un vantaggio di 26″. Insomma un gran bel vedere e con le bandiere italiane che garriscono al vento.
Neppure il tempo di gioire, stanotte, a partire dalle 4 (diretta Sky e Rai), altre due regate. Le previsioni parlano di un vento leggermente più forte, intorno ai 12 nodi. Sarà un’altra situazione per monitorare se alla fine Luna Rossa ha davvero raggiunto e superato gli inglesi. Ma sir Ben Ainslie non la pensa così e col suo equipaggio già medita vendetta.
Max Bonardi