Pomigliano D’Arco 07 febbario 2023- Una vicenda partita nella serata del 16 aprile 2021 e che ha trovato conclusione giudiziaria, nei giorni scorsi.
Ricostruiamo brevemente la vicenda:
i militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Castello di Cisterna (Na) trassero in arresto, in esecuzione di un provvedimento cautelare
emesso dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, E.B., 51enne del luogo ed A.R., 45enne di Capaccio già detenuto per altra causa. Entrambi già noti alle forze dell’ordine.
I fatti contestati erano risalenti al marzo- giugno 2019, l’accusa era di estorsione aggravata dal metodo mafioso, consumata ai danni dell’amministratore unico di una società edile di Pomigliano d’Arco.
L’amministratore della società – si era poi rivolto alle Forze dell’Ordine per denunciare l’accaduto – avrebbe dovuto versare la somma di 5mila euro mensili per proseguire i lavori di realizzazione di un immobile di edilizia
civile, all’epoca dei fatti, in costruzione nel centro napoletano. Per come documentato, inoltre, gli indagati avrebbero «utilizzato», per l’esecuzione del proprio tentativo estorsivo, il nome del clan Mascitelli di Pomigliano d’Arco.
Secondo le ricostruzioni investigative, i due furono ritenuti gravemente indiziati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’accusa ab origine riguardava invece, una estorsione consumata
per la quale il A.R difeso dall’Avvocato penalista Francesco Pugliese subiva una condanna in primo grado ad anni 7 di reclusione, rideterminata poi in appello in anni 5 e mesi 6.
Per i fatti contestati, la riduzione di anni 1 e mesi 6, costituisce una consistente riduzione della pena, grazie alle memorie difensive presentate.