Due poliziotti, a Varese, hanno rischiato di essere accoltellati da un nordafricano che alla richiesta dei documenti, l’uomo avrebbe risposto prima minacciandoli e poi avrebbe estratto un coltello dalla tasca cercando di colpirli.
Tentato di sferrare un fendente alla collega mancandola ma facendola finire per terra, poi si è scagliato contro il collega che ha aperto il fuoco ferendolo. L’uomo è stato raggiunto da un colpo di pistola
all’addome ed è stato trasferito in codice rosso all’ospedale Di Circolo. Le sue condizioni al momento sembrerebbero essere gravi. L’uomo, di circa 35 anni, trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Circolo di Varese.
Intubato, è in prognosi riservata. A spiegare la dinamica di quanto accaduto è Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di Polizia (Mosap). “Siamo stanchi di essere presi in giro.
Questa vicenda ricorda quella del collega che sparò all’esterno della stazione Termini, divenuta subito occasione di proclami pro taser. Da allora a oggi però, trascorsi diversi mesi, della pistola elettrica neanche l’ombra.
Ipocrisia e speculazione sulla pelle dei poliziotti che, chissà, magari adesso dovranno anche risponderne per ‘atto dovuto’. Il proiettile sparato dalla pistola del poliziotto ha ferito l’aggressore all’addome.
Immediati i soccorsi: sul posto sono intervenute ambulanza, automedica ed elisoccorso. L’uomo è stato caricato sull’elicottero e trasportato d’urgenza in ospedale. Le condizioni del nordafricano di circa 35 anni,
risultano gravi: ora si trova ricoverato all’ospedale Circolo in codice rosso. E’ in prognosi riservata. Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi – conclude – e tutta la nostra amarezza per un impianto normativo
che lascia impuniti e a piede libero questi soggetti e per una certa politica alla quale della sicurezza non importa nulla”. Sul posto saranno quindi svolti tutti i rilievi per ricostruire quanto accaduto ed avere così il quadro preciso e completo della dinamica.