Poliziotto investe e uccide un 25enne sulle strisce: era sotto controllo per abuso di alcol

7 Settembre 2025 - 14:08

Poliziotto investe e uccide un 25enne sulle strisce: era sotto controllo per abuso di alcol

Era già sotto “sorveglianza sanitaria” il poliziotto che sabato 6 settembre ha travolto e ucciso Matteo Barone a Milano. L’agente, 26 anni, prestava servizio alle Volanti del Commissariato Garibaldi Venezia. Già due anni fa era finito in ospedale dopo un abuso di alcol. Da allora doveva sottoporsi a controlli medici ogni sei mesi.

Tuttavia, la notte dell’incidente aveva bevuto ancora. Il test ha mostrato 0,63 grammi di alcol per litro di sangue. Il limite è 0,5. L’arresto è scattato subito. L’accusa è di omicidio stradale aggravato.

Il dramma è avvenuto alle 5:40 del mattino, all’incrocio tra via Porpora e via Ingegnoli. Barone tornava a casa dopo una serata con gli amici. Mancavano poche centinaia di metri per raggiungere i genitori. Stava attraversando sulle strisce pedonali. In quel momento un’Audi Q2 lo ha investito.

L’impatto è stato devastante. Il giovane è stato sbalzato per quasi 40 metri sull’asfalto. L’auto era guidata da Giusto Chiacchio, 26 anni, poliziotto libero dal servizio. Subito dopo l’incidente, è stato lui stesso a chiamare i soccorsi.

Alla polizia locale ha dichiarato di sentirsi male. Ha chiesto di essere portato in pronto soccorso. Nel frattempo, Matteo Barone è stato trasferito al Policlinico. I medici hanno fatto di tutto. Ma un’ora dopo l’arrivo hanno dichiarato il decesso.

Intanto, Chiacchio si è allontanato dalla clinica verso le 8. Avrebbe temuto gli esami del sangue. Solo un’ora più tardi è tornato in via Porpora insieme ai colleghi.

Il test dell’etilometro ha parlato chiaro. Primo risultato: 0,63. Secondo risultato: 0,60. Valori superiori al limite. Per questo, su ordine del pm Maurizio Ascione, è scattato l’arresto.

L’agente è stato portato nel carcere di Bollate. Oltre all’accusa di omicidio stradale aggravato, dovrà rispondere anche di rifiuto iniziale all’alcol test. Un caso che scuote Milano e solleva domande sulla vigilanza interna nelle forze dell’ordine.

Fonte: Fanpage

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