Le foto con il vassoio sulle ginocchia, seduti sulle scale o sui marciapiedi dei poliziotti senza Green pass che pranzano all’esterno delle mense, hanno fatto il giro del Web, ed è subito polemica.
Il sindacato Fps Polizia Milano: “Bisogna alzare la voce, siamo poliziotti non animali” – scrive su Facebook – . “Chiediamo l’immediata sospensione della circolare che vieta al personale di servizio, sprovvisto di Green pass,
di usufruire del servizio all’interno delle mense”. E dopo le prime proteste qualcosa sta cambiando. Sulla stessa lunghezza d’onda la posizione di Fps Polizia di Stato di Trieste che a sua volta diffonde
l’immagine degli agenti senza certificazione verde che pranzano all’esterno della mensa della questura di Gorizia. “Personale senza Green pass costretto a mangiare sulle scale, – si legge nel post su Facebook.
– Normativa discutibile e da rivedere assolutamente, bisogna trovare il modo di dare dignità anche a chi non ha aderito alla campagna vaccinale”. Per questo motivo la Federazione Sindacale della Polizia di Stato nei
giorni scorsi ha inviato una lettera al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, al capo della polizia Lamberto Giannini e al segretario nazionale Valter Mazzetti. “Io mi sono vaccinato e ho il green pass
– spiega a MonzaToday Pasquale Alessandro Griesi, poliziotto e segretario provinciale di Milano della Federazione Sindacale della Polizia di Stato. – Ma il provvedimento che obbliga l’ingresso delle forze di polizia
in mensa solo se muniti di passaporto verde è ridicolo. Visto che poi questi colleghi continueranno a lavorare a stretto contatto sulla volante, in mezzo alla strada, nei mezzi di servizio, durante le manifestazioni in piazza”.
“Proprio per la particolarità del lavoro di chi presta servizio nelle squadre operative quella mezz’oretta di pranzo o di cena in mensa è fondamentale – precisa Griesi a MonzaToday -. Non tanto per il cibo, ma per rilassare testa e corpo.
Mi auguro che ci sia un ripensamento in merito al Green pass in mensa”. E dopo le prime immagini e le prime proteste, qualcosa sembra muoversi. A Monza, Gorizia, Trieste e a Udine sono stati predisposti spazi
alternativi per il consumo dei pasti per chi è senza Green pass. “Ci sono colleghi che lavorano anche dieci ore in mezzo alla strada – conclude il sindacato- colleghi sempre in piedi alle manifestazioni, sotto al solleone o al freddo.
A prendersi insulti, a rischiare la vita, a non reagire. Il ritorno in mensa è fondamentale proprio per riporsi un attimo: rinfrescarsi in queste giornate di gran caldo, a riscaldarsi d’inverno quando magari si seguono le manifestazioni sotto la pioggia”.