«Un vero e proprio abuso di potere da parte delle forze dell’ordine, che all’interno degli edifici scolastici non dovrebbero avere nessun accesso».
Questo il commento-denuncia del Collettivo studentesco autorganizzato dell’istituto tecnico Boldoni di Parma.
L’episodio si è verificato il 12 ottobre ed è nato a causa di una rissa tra due studenti.
Secondo le prime ricostruzioni,i due ragazzi si sono insultati e successivamente presi a calci e pugni,costringendo l’intervento delle forze dell’ordine a seguito della segnalazione della preside.
«La preside ha anche minacciato di denunciare gli studenti che hanno ripreso la scena – aggiunge il collettivo – Questa è una chiara dimostrazione da parte della scuola di voler insabbiare e sminuire l’accaduto, limitandone la circolazione». Secondo il Csa, però, «nessuna motivazione può giustificare un così spropositato abuso di potere e di forza fisica su un ragazzino, appena quattordicenne, da parte di un uomo adulto». Ciò che gli studenti parmensi contestano non è soltanto l’azione dei due agenti, ma la loro stessa presenza all’interno dell’istituto. «La presenza delle forze dell’ordine a scuola va a frantumare l’immagine, ormai sbiadita, di luogo sicuro e libero, nel quale i ragazzi dovrebbero imparare dal contesto scolastico a gestire la propria vita attraverso il dialogo e la cultura, e non con violenza e obbedienza», fa sapere il collettivo studentesco. L’appello degli studenti è duplice: da un lato denunciare quanto accaduto, dall’altro «lavorare per aprire un dialogo» con studenti, insegnanti, educatori, psicologici e genitori. «Bisogna tornare a riflettere sulla necessità di educare, anziché punire», chiosa il Csa.
Fonte:open