Mauro Coruzzi, 69 anni, conosciuto come Platinette, ha raccontato il suo dramma al settimanale DiPiù. A febbraio 2025, ha avuto un secondo ictus. Il primo lo aveva colpito nel marzo 2023.
Questa volta è andata diversamente. Ricorda tutto. «Sono caduto. Ho sbattuto la testa. Ma non ho perso conoscenza» ha detto. Era lucido. Ma non poteva muoversi.
«Le gambe non rispondevano. È stato come se non le avessi più. Sono crollato. Sono rimasto a terra per ore» racconta Coruzzi. Non poteva fare nulla. Solo aspettare.
A trovarlo è stata la sua colf. È entrata in casa e lo ha visto a terra. Ha chiamato subito i soccorsi. «Se non ci fosse stata lei, forse non sarei qui oggi» ha confessato Platinette.
Ricorda tutto: i medici, l’ambulanza, l’ospedale. Era cosciente. Parlava poco, ma capiva tutto. «Il primo ictus mi aveva tolto la parola. Questo mi ha bloccato il corpo» ha spiegato.
Oggi lotta per tornare a vivere. Segue sedute di fisioterapia. Fa logopedia. «Faccio ancora fatica a parlare. Ma ogni giorno miglioro» ha detto.
Prende molti farmaci. Il percorso è lungo. «Non mi sono ancora ripreso. Però non mollo. Passo dopo passo tornerò come prima» ha dichiarato.
Coruzzi combatte con forza. Non si arrende. Il racconto è crudo. Ma pieno di speranza. La sua storia parla di dolore, ma anche di coraggio. E soprattutto, di voglia di rinascere.
Fonte: Il Corriere della Sera
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