L’aggressione subita da Matthia Pezzoni, presidente del Comitato Sicurezza per Milano, ha scatenato un dibattito sulla giustezza o meno delle sue azioni.
Pezzoni infatti si era dato l’obiettivo di contrastare l’attività delle borseggiatrici in metropolitana e aveva iniziato a filmarle con il suo telefono per denunciarle e impedire loro di compiere furti sui mezzi pubblici.
L’ultimo episodio di violenza che ha subito, tuttavia, sembra aver scatenato un vero e proprio caso mediatico, che ha portato all’intervento anche di “Dritto e Rovescio”, la trasmissione di Paolo Del Debbio.
Proprio in questa occasione è stato intervistato un ex borseggiatore che si è schierato a favore delle donne che avevano aggredito Pezzoni.
Secondo l’uomo, infatti, i borseggi non sarebbero così gravi come li dipinge Pezzoni e la sua attività di denuncia sarebbe solo una provocazione.
Inoltre, il borseggiatore ha difeso la reazione delle donne che hanno aggredito Pezzoni, affermando che era giusto picchiare chi filma.
Non tutti la pensano così, naturalmente. Per molti Pezzoni è un eroe che cerca di tutelare la sicurezza dei cittadini e dei turisti che utilizzano la metropolitana di Milano.
La sua azione, seppur inusuale, potrebbe essere vista come un tentativo di fare qualcosa di concreto per contrastare un fenomeno che colpisce molte persone ogni giorno.
Tuttavia, c’è anche da considerare il fatto che Pezzoni non è un agente di polizia e quindi non ha alcun potere legale per fermare le borseggiatrici.
Inoltre, la sua attività di ripresa potrebbe essere vista come un’ingerenza nella privacy delle persone, anche se si tratta di borseggiatrici che compiono reati.
In ogni caso, l’aggressione subita da Pezzoni non può essere giustificata in alcun modo.
La violenza non è mai la soluzione e la risposta ad un comportamento che si ritiene sbagliato non può essere l’aggressione fisica.
Sarebbe opportuno che le autorità competenti prendessero seri provvedimenti per contrastare il fenomeno dei borseggi in metropolitana, in modo da garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
Nel frattempo, chiunque decida di intervenire in prima persona dovrebbe farlo nel rispetto delle leggi e della dignità umana, senza utilizzare la violenza come strumento di lotta.
Fonte: tgcom24