Villa Bartolomea, dramma forse provocato da un’infezione.
Inutile il cesareo d’urgenza.
Rappresenta un caso tristemente eccezionale la morte di Federica Ghirelli e della sua piccola Emma.
Il rischio zero in gravidanza non esiste: in Italia muoiono nove donne ogni centomila future mamme.
Un’incidenza che non esclude la remota possibilità del dramma di perdere la vita mettendo al mondo un figlio.
Purtroppo è successo giovedì notte ,nella Terapia intensiva dell’ospedale di Borgo Trento, a Verona.
Dove mamma Federica era stata trasferita dall’ospedale di Legnago , in condizioni gravissime, per l’emorragia che l’aveva colpita e che l’aveva costretta a subire un taglio cesareo d’urgenza nella notte di mercoledì.
Era all’ottavo mese di gravidanza. Ma l’intervento non ha potuto salvare né la sua bambina, venuta alla luce già morta, né lei.
L’aggravarsi in poche ore
Tutto è accaduto in poche ore: la sera del 30 gennaio la signora Ghirelli ha iniziato a sentirsi male.
La mattina dopo sono comparsi forti dolori al ventre, quindi l’immediato trasferimento all’ospedale di Legnago, dove i medici hanno riscontrato un’emorragia in corso e quindi disposto subito il taglio cesareo.
Ma ormai la paziente era in condizioni compromesse, di conseguenza è stata trasferita nella Terapia intensiva di Borgo Trento, dove è morta nell’arco di 24 ore, a 37 anni.
Le cause che hanno portato alla tragedia non sono ancora definite, sono in corso gli accertamenti, sebbene si sia parlato di possibile infezione.
Il professor Massimo Franchi, direttore del Dipartimento materno-infantile dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona e coordinatore per il Veneto della rilevazione sulla mortalità materna disposta dall’Istituto superiore di Sanità, rassicura:
«Non c’è nessun allarme per eventuali infezioni in circolazione e poi è molto raro che possano portare al decesso.
Nella mia carriera ho visto pochissimi casi del genere, a Verona negli ultimi vent’anni non è mai successo.
Il primario spiega anche: «Le principali cause di morte della signore in gravidanza sono in primo luogo le emorragie, con cinquanta casi all’anno in Italia, quindi le malattie che possono subentrare durante la gestazione, come il tumore, l’infarto, l’ictus.
Ci sono anche le infezioni, verso le quali purtroppo le future mamme hanno meno difese, perciò sono raccomandate loro massima attenzione, l’accortezza di indossare la mascherina in situazioni di rischio e di stare lontane da fonti contagiose, come possono essere le epidemie di influenza o polmonite tra bambini e anziani».
Federica Ghirelli lascia il marito Elia Oliviero e il loro primo figlio Tommaso di 4 anni, oltre ai genitori Mariano e Luciana, di cui era l’unica figlia.
Questi ultimi sono entrambi impegnati nella parrocchia di Villa Bartolomea, dove Federica Ghirelli è cresciuta, arrivando a laurearsi in Ingegneria biomedica, la stessa specializzazione del marito, padovano, con cui aveva costruito la sua famiglia.
Federica lavorava da anni alla «Zhermack spa» di Badia Polesine (Rovigo), leader nei settori dentali, industriali e del benessere, da cui è arrivato il cordoglio dei colleghi.
Innumerevoli i messaggi di condoglianze postati sui Social e rivolti ai familiari, per un dramma che ha toccato nel cuore tante persone.
Sconvolta la comunità di Villa Bartolomea, la famiglia è molto conosciuta in paese. I funerali non sono ancora stati fissati. «Probabilmente la famiglia deciderà domani — dice il parroco, don Alessio Lucchini —. Noi, intanto, in tutte le funzioni religiose odierne pregheremo per loro».