Pedopornografia: cinque arresti, anche catechista e autista di scuolabus

31 Gennaio 2023 - 8:00

Pedopornografia: cinque arresti, anche catechista e autista di scuolabus

Ventisei persone sono state denunciate dalla Polizia di Stato di Firenze che ha condotto l’operazione insieme con il Centro Nazionale per il Contrasto alla pedopornografia Online

del Servizio Polizia Postale. È durata un anno l’indagine che ha portato all’arresto di cinque persone per possesso di materiale pedopornografico.

Tra loro anche l’autista di uno scuolabus e un catechista. “Attraverso le indagini abbiamo individuato dei link di accesso a un servizio di cloud storage all’estero utilizzato anche per

scaricare materiale pedopornografico – ha spiegato a Fanpage.it la dotteressa, Lorena La Spina, dirigente della polizia postale a capo dell’operazione – che ha permesso di

individuare centinaia di utenti a livello nazionale”. L’attività è nata nell’ambito della più ampia operazione “Dictum”, supportata operativamente dal Centro Nazionale

per il Contrasto alla pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale ed originata da un’indagine del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per la

“Lombardia”-, che ha visto coinvolti oltre 1.700 utenti residenti in Italia. Di questi, 31 sono stati individuati in Toscana. Ai 31 indagati, cinque dei quali sono finiti in manette, sono stati

sequestrati i dispositivi informatici all’interno dei quali è stato rinvenuto il materiale pedopornografico. Si tratta di migliaia di foto e video di minori coinvolti in atti sessuali con

adulti o con altri minori, oltre che in atti di autoerotismo, che venivano scaricate da internet e poi catalogate in base alla tipologia. “Il pubblico ministero ha fatto richiesta di misura

cautelare e il giudice l’ha accolta. Nei confronti di alcuni soggetti sono state disposte misure variabili dagli arresti domiciliari all’obbligo di dimora”. Per uno dei soggetti la cui posizione è

stata ritenuta la più grave, è stata disposta la misura cautelare in carcere – continua LaSpina – si tratta di un soggetto che aveva oltre 1.500 file pedopornografici oltre a diversi giga di materiale custoditi su un cloud estero. Fonte fanpage.it.