Pecchini querela Aurora Leone: “Sono stato diffamato e vittima di attacchi mediatici”

31 Maggio 2021 - 16:22

Pecchini querela Aurora Leone: “Sono stato diffamato e vittima di attacchi mediatici”

Gian Luca Pecchini, (ex) Direttore Generale dell’Associazione Nazionale  Italiana Cantanti, querela Aurora Leone dei The

Jackal. Dopo la polemica in merito alle accuse di sessismo prima della partita a scopo benefico, il presidente ha scelto di dimettersi

ma ha annunciato azioni legali per tutelare la sua persona dalle accuse che ritiene essere infamanti.

«Alla luce dei molteplici e continui attacchi mediatici, come già anticipato in un’intervista ho deciso di rivolgermi allo

studio dell’Avvocato Gabriele Bordoni per presentare querela nei confronti di Aurora Leone e di chi con lei mi ha leso nella

reputazione, così da tutelare i miei diritti, la mia immagine e, soprattutto, la mia  dignità di uomo e di professionista», ha affermato Pecchini.

Poi prosegue: «L’iniziativa assunta con querela per diffamazione aggravata presso la Procura di Torino è stata necessaria per

ristabilire la verità dei fatti; l’uso diretto e personale dei sistemi di comunicazione di massa consente ampia libertà di espressione

a chiunque ed è un valore da salvaguardare che va tenuto però ben distinto dalla loro strumentalizzazione; la critica e le opinioni

sono sacrosante, ma non lo è affatto la propalazione di notizie infondate, confuse e lesive, tali da innescare in poche ore la

demolizione della reputazione di una persona, difficilmente recuperabile in seguito. Si pensa in questi giorni di

introdurre una legge a contrasto della discriminazione per motivi fondati sul sesso o sul genere, ma si ripensa anche di riattivare

forme di censura a contrasto della disinformazione, soprattutto attraverso la rete. Sono sintomi di un malessere culturale e

sociale, potenzialmente inducenti pericolose derive che nella vicenda di Pecchini trovano occasione per essere considerate e discusse».

Poi conclude: «Ma, intanto, va tutelata nella sede competente la dignità di un uomo, della sua famiglia e del suo lavoro, proteggendolo

dal linciaggio morale e da superficiali, frettolose quanto feroci condanne mediatiche, disancorate dalla reale

dimensione dei fatti. Tanto si impone in uno stato di diritto”, così l’Avv. Gabriele Bordoni, penalista al quale si è rivolto Pecchini in seguito a quanto accaduto».

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