La Pasqua 2022 in Vaticano avrà un nuovo simbolo di pace. Si tratta del “Trono dell’accoglienza”, che Papa Francesco ha ricevuto in dono dal designer Pietro Del
Vaglio. Un’opera d’arte ancor più necessaria nell’attuale contesto storico di guerra in Europa.
Ideato in occasione del 85° compleanno di Sua Santità, il trono raffigura un grande abbraccio emanato dalla croce di Cristo. «Una croce inclinata per sottolineare il
peso che Gesù ha portato per noi. L’asse orizzontale si piega come in un abbraccio. Entrambi vanno a confluire nella circonferenza che è simbolo dell’eternità e della salvezza divina», così il designer,
che per realizzarlo si è affidato a maestri artigiani in Umbria, terra di San Francesco da cui sua santità ha preso il nome.
Per il tessuto della seduta l’artista ha composto un pattern integrato che riproduce il disegno dello Stemma Papale scelto da Papa Francesco, affidandone la
realizzazione al setificio di San Leucio, dove sono stati realizzati anche i paramenti per il Giubileo di San Giovanni Paolo II. All’interno sono contenuti anche la stella della Vergine Maria, il fiore di
Nardo, che nell’iconografia ispanica rappresenta San Giuseppe. Alla base ci sono i tre chiodi della croce e la scritta che il papa ha scelto per il suo pontificato: “Miserando atque eligendo”.
Già immaginata nel primo lockdown, si dispone come un grande abbraccio capace di tradurre quel sentimento che il Santo Padre ha richiamato nell’enciclica “Fratelli tutti”, ponendo una sfida relazionale che da sempre coinvolge il legame di
fratellanza inteso come accoglienza, presa in carico, cura dell’altro, comprensione, solidarietà umana e delinea una dimensione antropologica universale nella quale tutti, uomini e donne, siamo immersi.
Il Trono dell’Accoglienza è, quindi, una metafora per dimostrare anche un sentimento di gratitudine per sentirci accolti in un abbraccio da Papa Francesco come espressione massima della Misericordia Divina su questa terra.
Interior designer e designer Pietro Del Vaglio, si dedica da anni a rivisitare con stile, eleganza e innovazione l’abitare. L’ispirazione dei suoi progetti spiega,
parte sempre dalla sottolineatura di un’emozione raccontata attraverso la creazione di forme e dando forma agli spazi. Sin dall’inizio degli anni ’90 quando si trasferisce da Napoli a Firenze i
suoi lavori hanno sempre riscosso l’interesse della stampa nazionale ed internazionale (New York Times, Wall Street Journal) e della stampa del settore. La rivista Architectural Digest gli dedica
ampi servizi e copertine e lo annovera nel 2014 tra i 13 migliori interior designer che meglio interpretano le nuove tendenze dell’abitare e nel 2019 è festeggiato dalla stessa rivista tra i suoi designer storici, oltre a conferirgli la definizione di Poeta dell’Abitare.