Pascale, pazienti e operatori sanitari inaugurano il primo corso di recitazione

15 Ottobre 2025 - 19:39

Pascale, pazienti e operatori sanitari inaugurano il primo corso di recitazione

Pascale: pazienti e operatori sanitari inaugurano il primo corso di recitazione

Al via anche il diario psico-fotografico per superare la malattia umanizzando le cure. Il direttore generale del polo oncologico, Maurizio di Mauro: <Il progetto si inserisce a pieno titolo nella traiettoria di presa in carico olistica dei pazienti oncologici>.

Napoli, 15 ottobre 2025 -Quando l’Ospedale non è solo un luogo di cura, ma di umanità e dove l’arte incontra la fragilità e si fa strumento di vicinanza, rinascita e bellezza. Parte, con questo presupposto, il laboratorio teatrale all’Ascalesi con Mario Brancaccio, attore e regista napoletano. E parte anche il diario psico-fotografico, curato e diretto da Alfredo Toriello, psicologo-psicoterapeuta. Un percorso pensato per i pazienti oncologici, che attraverso “spazi vivi e pulsanti” possono riscoprire nuove forme di espressione, mettendosi in gioco con creatività e leggerezza.

In due stanze, poste al piano terra dello storico edificio che sorge a Forcella, da cinque anni Poliambulatorio del Pascale, insieme ai pazienti e ai <maestri> stamattina si sono dati appuntamento anche gli operatori sanitari che hanno dato la loro disponibilità a partecipare al progetto coordinato dal Servizio di Pscioncologia dell’Istituto dei tumori di Napoli, diretto da Daniela Barberio. Per la prima volta, medici e pazienti camminano fianco a fianco in un’esperienza condivisa, mettendo in scena un nuovo modo di incontrarsi e capirsi.

Negli incontri di gruppo i partecipanti vengono aiutati a focalizzare i temi ricorrenti della loro quotidianità, i lati oscuri della propria storia, le convinzioni negative che ostacolano il fluire della creatività, le risorse a cui attingere per aumentare la libertà espressiva e il benessere psicofisico.  Varie le tecniche usate durante gli incontri tra cui la scrittura e la fotografia creativa, il role playing, la meditazione, il disegno, il collage.

<L’aspirazione è che questi laboratori  – sottolinea Daniela Barberio – possano divenire spazi capaci di accogliere scrittori, attori, musicisti, pittori e voci del territorio dando vita ad un luogo di condivisione, di partecipazione e fermento creativo. Come dice Terzani: l’arte ci consola, ci solleva, l’arte ci orienta. L’arte ci cura. Noi non siamo solo quel che mangiamo e l’aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentati da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato>.

In una Medicina, dunque, sempre più attenta ai bisogni del paziente, dove l’umanizzazione delle cure pone quest’ultimo al centro della cura, inizia a prendere sempre più forma l’idea della “salute dell’anima”. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di creare luoghi che possano in primis ridurre lo stress sia nei pazienti che negli operatori sanitari.

<Il benessere del paziente oncologico – dice il direttore generale del Pascale, Maurizio di Mauro – sempre più impatta dimensioni che vanno oltre la pratica clinica. Questo progetto si inserisce a pieno titolo nella traiettoria di presa in carico olistica dei nostri pazienti che, oggi, si arricchisce di un nuovo, prezioso, tassello>.