Il caso di un bambino autistico escluso dalla celebrazione della Prima Comunione, da parte del parroco, è stato al centro dell’attenzione nella città di Silvi, in provincia di Teramo. Durante la cerimonia tenutasi nella chiesa dell’Assunta, la maggior parte dei bambini ha ricevuto il sacramento, mentre il figlio di Daniele e Monia, C., avrebbe disturbato gli altri partecipanti a causa della stanchezza, inciampando e rischiando di far cadere il cero.
La decisione del parroco
Il parroco della chiesa avrebbe quindi deciso di escludere il bambino dal gruppo, suggerendo di organizzare una cerimonia separata. La madre del bambino ha raccontato al Messaggero: “Il parroco mi ha detto che così non andava bene e che era meglio fare una cerimonia separata”.
Il padre di C, Daniele, ha spiegato che il figlio è un bambino dolce e che ha un buon rapporto con i suoi compagni di classe, che lo proteggono e gli vogliono bene. Inoltre, il parroco ha confermato di solito di dare l’Eucarestia a tutti, compresi i bambini con difficoltà o problemi. Tuttavia, in questo caso, il bambino avrebbe disturbato durante le prove e rischiava di rovinare la celebrazione degli altri ragazzi.
Nonostante la delusione e l’amarezza, i genitori di C. hanno cercato un’alternativa e hanno trovato un parroco argentino, don Gaston Mugnoz Meritello, che li ha accolti e ha organizzato una celebrazione separata. In un’altra chiesa, a cinque chilometri di distanza dalla loro, la famiglia ha festeggiato la Prima Comunione, con gli addobbi, i canti e il corteo.
Il padre di C. ha sottolineato che il figlio è stato felice anche così, ma che ciò che è successo resta grave. Durante l’omelia, il parroco ha rivolto una parola di conforto ai genitori: “Avete tante difficoltà, è vero, ma con questi abbracci che dà, vostro figlio vi fa vedere il Cielo”. La vicenda ha suscitato l’indignazione di molti, che si sono chiesti come sia possibile discriminare un bambino con una disabilità.
Fonte: fanpage
Foto credits: ilmessagero
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